Ricordo / Deceduto a 90 anni il cav. Rosario Lizio, artigiano e storico carrista acese. Se ne va con lui un pezzo della storia cittadina

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IL cav. Rosario Lizio (a sin.), insieme con il sindaco Roberto Barbagallo e il presidente del Museo del Natale Carmelo Musmeci

È deceduto il 22 settembre scorso, all’età di 90 anni, il cav. Rosario Lizio, uno dei carristi storici del Carnevale di Acireale. Ne era stato infatti il protagonista indiscusso negli anni ’50, ’60 e ’70 del secolo scorso, insieme con il socio Lucio Belfiore e con l’altro carrista storico Sebastiano Longo, che si contendevano ogni anno la palma della vittoria.

Il cav. Rosario Lizio (a sin.), insieme con il sindaco Roberto Barbagallo e il presidente del Museo del Natale Carmelo Musmeci

Erano gli anni in cui il più bel Carnevale di Sicilia si riprendeva dopo il periodo critico della 2^ guerra mondiale, dispensando momenti di gioia e serenità, anche con manifestazioni e carri molto più semplici delle grandi costruzioni attuali, e con movimenti ridotti al minimo. Senza bisogno di grandi apparati e di grandi capannoni, egli costruiva infatti i suoi carri in via Giuseppe Sciuti, davanti al suo laboratorio di falegnameria, facendo chiudere la strada (cosa che a quell’epoca si poteva fare senza creare tanti problemi alla viabilità cittadina).

Un’immagine del Carnevale 1956. Il cav. Lizio è il secondo da destra davanti al carro

Il suo legame con la cartapesta era però rimasto indissolubile sino alla fine. Aveva infatti fondato la Scuola della cartapesta, aperta a giovani ed appassionati, ed in cui aveva dispensato il patrimonio della sua competenza e della sua professionalità fino a pochi mesi fa. Era stato anche il fondatore dell’Associazione Artigiani Acesi, da lui presieduta fino alla fine.

Era inoltre esperto ed appassionato presepista, e ne costruiva di grandi, originali e molto complessi, facendo uso, soprattutto, della tecnica costruttiva nella quale era molto preparato e cioè, naturalmente, la cartapesta. E da diversi anni organizzava, nel periodo di Natale, una mostra di presepi artigianali, per conto dell’Associazione Artigiani Acesi, da lui presieduta. In tale veste, era stato tra i promotori ed i soci fondatori dell’Associazione culturale Museo del Presepe “San Francesco” (della quale fa parte anche la nostra testata), di cui era stato nominato Presidente onorario.

Un presepe a grandezza naturale realizzato dal cav. Lizio

Nonostante la veneranda età, era sempre in giro a seguire le varie attività in cui era sempre pronto a farsi coinvolgere, dal Carnevale alla Fiera dello Jonio, manifestazioni in cui era sempre presente uno stand dedicato alla Scuola ed alla lavorazione della cartapesta, curato da lui stesso insieme con i suoi allievi. E sempre col sorriso sulle labbra, col tratto gentile e cordiale del suo carattere, e sempre pronto a scambiare amichevolmente due chiacchiere. Soltanto negli ultimi mesi era stato costretto dal suo stato di salute a non uscire più di casa, cosa di cui soffriva tantissimo. Molto legato alla famiglia, era rimasto vedovo qualche anno fa, ma in compenso le figlie Lucia, Rosetta e Giusy – tutte e tre sposate – erano sempre accanto a lui, insieme con i generi e con i nipoti.

Nel giorno della sua scomparsa, era in programma una riunione del Consiglio comunale, e la seduta si è chiusa con un minuto di silenzio dedicato a lui. Il sindaco Roberto Barbagallo, l’assessore alle Attività Culturali Antonio Coniglio, il presidente del consiglio comunale Rosario Raneri e l’Amministrazione tutta hanno espresso il loro rammarico per la scomparsa di un uomo tanto amato e stimato ad Acireale, un pezzo della storia cittadina.

Un’altra originale realizzazione presepiale del cav. Lizio, ambientata nella piazza Duomo di Acireale

Questo il comunicato dell’Amministrazione comunale: “Se ne va un pezzo della storia di questa città, un baluardo dell’artigianato artistico, del Carnevale, della Fiera dello Jonio, che ha dato un contributo straordinario all’edificazione delle mura cittadine. Noi tutti ricorderemo la sua signorilità e la sua instancabile passione per Acireale. Le sue sollecitazioni, le sue battaglie e i suoi suggerimenti erano preziosi per noi amministratori. Il miglior modo per ricordarlo è prenderne esempio, prendere esempio da una generazione che, partendo dal nulla, senza una lira in tasca, ma con tante idee, lavoro, umiltà, ha reso grande Acireale”.

Anche la nostra redazione si associa al cordoglio delle figlie Lucia, Rosetta e Giusy, e dei parenti tutti.

Nino De Maria