Continuano le prime visite del Vescovo Mons. Antonino Raspanti nei 18 comuni della diocesi di Acireale. Il comune di Santa Venerina ha avuto l’onore di accoglierlo domenica 22 gennaio 2012, nell’ambito dei festeggiamenti in onore del compatrono San Sebastiano. Dopo l’accoglienza riservatagli dalla comunità santa venerinense, il Vescovo ha celebrato, insieme ai parroci del comune, un Solenne Pontificale in una Chiesa madre gremita di fedeli. Durante l’omelia, Mons. Raspanti si è soffermato “sull’urgenza della conversione”, sollecitando altresì i fedeli ad aprire senza timori il cuore a Dio. Al termine del Solenne Pontificale, il parroco don Alberto Nicita a nome di tutti i parroci del comune, ha consegnato al Vescovo un regalo, per esprimere tutta la gratitudine e la gioia per la sua presenza tra i fedeli di Santa Venerina.
In serata il Vescovo si è recato al Palazzo Municipale per il consueto incontro con le autorità civili e militari, l’amministrazione e i consiglieri comunali. Dopo i saluti del Sindaco dott. Enrico Pappalardo e del Presidente del Consiglio arch. Giuseppe Marano, la parola è passata al Vescovo il quale, ringraziando le autorità, i parroci e tutti i cittadini per la festosa accoglienza, ha subito annunciato l’intenzione di tornare nei comuni già visitati e di costituire così un “ponte” di comunicazione con le pubbliche amministrazioni. Da uomo carismatico qual è il Vescovo ha trasmesso tanta positività, soprattutto quando si è soffermato sulla necessità di trovare delle “basi comuni” su cui collaborare per trovare soluzioni condivise. Ha sottolineato infatti, come la crisi attuale, oltre che essere economica, sia sociale e pure morale, e rivolto agli amministratori, ha aggiunto che tali condizioni hanno fatto sì che la via su cui indirizzare i cittadini andasse smarrita. Ebbene, “occorre collaborare unendo le forze e puntando al bene comune”, come più volte sostenuto da Mons. Raspanti, fin dal suo primo giorno da Vescovo di Acireale. Certamente uno dei messaggi più forti che egli ha lanciato è stato quello della “comunione”, e in un comune come quello di Santa Venerina, che conta 8 piazze e altrettante parrocchie, non solo diventa una esigenza pastorale, prima che sociale, ma strumento di crescita per il paese sia sotto il profilo umano che comunitario.
Do. Stra.