Acireale / Interessante conferenza storico-culturale apre la terza edizione della “Nivarata-il rito della granita siciliana”

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Tavola rotonda con i relatori
Tavola rotonda con i relatori
Tavola rotonda con i relatori

La terza edizione della riuscitissima manifestazione “A Nivarata-il rito della granita siciliana” – organizzata in sinergia da Progetticollaterali, Comune di Acireale, Studio Muse ed Etnamare reporter – si è aperta con un’interessante conferenza sul tema “Neviere e nevaroli di Sicilia”.

Ad introdurre l’incontro culturale è stata Tiziana Privitera, una delle organizzatrici della rassegna, la quale ha ricordato che, seppure si parli di granita siciliana come specialità regionale, consistenza, gusto e lavorazione della stessa cambiano da zona a zona. Ed è proprio al legame tra la granita e la storia del territorio è stata dedicata la tavola rotonda, moderata da Giovanni Criscione.

Il prof. Luigi Romana di Caltavuturo ha parlato delle neviere nella zona delle Madonie (Palermo), vere e proprie costruzioni, strutture del diametro di 20-25 metri e della profondità di 8-10 metri, naturali o artificiali (a cupola e a dammuso), dove la neve veniva conservata d’inverno e poi tagliata in blocchi per essere venduta in città. Centinaia di persone erano coinvolte in questa attività che si incrementò nel ‘600, quando a Palermo si registrò un vero e proprio “boom” nel consumo della neve (per la produzione dei gelati, ma non solo), tanto che ne venivano trasportate anche 100 balle al giorno. Grazie alla maestria dei gelatai, sorbetti e granite si diffusero dalla Sicilia in Europa, a partire da una semplice ricetta, che vedeva l’utilizzo di ghiaccio, sale e ingredienti naturali come il succo di limone. Solo a seguito della diffusione delle gelatiere elettriche, nella seconda metà del ‘900, fu dismesso l’uso delle neviere in Sicilia occidentale.

Pubblico presente alla conferenza
Pubblico presente alla conferenza

Il prof. Luigi Lombardo, antropologo, studioso delle neviere nella zona degli iblei e del commercio della neve in Sicilia, ha relazionato su “La neve alla mensa del Vescovo di Catania”, ricordando come in passato il “signore della neve” nella zona etnea era proprio il vescovo di Catania, che nel 1638 stipulò una apposita convenzione, fissando il prezzo della neve a 4 grani a rotolo (circa 800 grammi). Si crearono in quel periodo anche delle società tra nevaroli che garantirono per due secoli la fornitura di neve a Malta, dove vi era il più grande ospedale del Mediterraneo. Il prezzo fu calmierato fino al 1860, infatti, perchè la neve serviva anche per uso medico.

Lo scrittore e giornalista Giovanni Criscione ha, quindi, intrattenuto il pubblico ricostruendo la storia della famiglia Bonajuto di Modica tra la fine del ‘700 e l’800. La svolta imprenditoriale avvenne nel 1821, quando Francesco Ignazio Bonajuto ottenne la licenza di aromatiere ed iniziò la vendita di spezie e neve, dal cui commercio conseguirà le sue maggiori rendite; attività che negli anni ’50 del secolo lo porterà a diventare un monopolista nel settore. Quando ne verrà estromesso, nel 1861, si dedicherà con eguale successo al settore della dolceria (cioccolato modicano), mentre il commercio della neve nella zona degli iblei entrerà in crisi all’inizio del secolo seguente, quando apriranno a Siracusa delle fabbriche di ghiaccio (1895, 1905).

Il tra
Il trasporto della neve (stampa d’epoca)

Il regista e sceneggiatore Nello Correale ha poi presentato un suo lavoro, “Il Signore delle Nevi”, dedicato al principe Francesco Alliata di Villafranca (1919), l’ultimo degli imprenditori siciliani della neve. Nel suo video l’autore ha raccontato la storia della neve in Sicilia, del suo commercio e del suo utilizzo in ambito alimentare, con l’obiettivo di valorizzare questo straordinario patrimonio, diffuso in tutto il nostro territorio regionale. Il regista ha ricostruito varie scene di vita contadina, come il trasporto della neve dall’Etna con i muli: una storia dalla grande forza espressiva, ma che nessuno prima aveva mai raccontato.

E’ stato il modo migliore per dare inizio ad una manifestazione che si sta affermando come l’evento gastronomico-culturale più importante dell’estate acese, quest’anno, peraltro, gemellato con due realtà di livello internazionale quale il “Brighton & Hove Food and Drink Festival” (Inghilterra) e l’Eurochocolate (Perugia-Italia).

Guido Leonardi