C’è un vocabolo che in questi giorni eccita ed esalta gli italiani: la quadra. Tutti seguono le sue azioni, tutti hanno da dire o da ridire sulla sua formazione nell’avventura del mondiale di calcio partita abbastanza bene.
Anche ad Acireale quel vocabolo, con un significato molto diverso, attira l’attenzione degli acesi esaltandoli o incupendoli, in funzione del singolo credo politico. È la squadra del neo-sindaco Roberto Barbagallo che è stata ufficialmente presentata giorno 18 giugno nella sala del palazzo del turismo ove i singoli assessori hanno prestato il giuramento di rito.
La squadra è così composta:
- Venerando Ardita, vice sindaco, con deleghe Lavori pubblici, Cimitero, Mare, Agricoltura, Rapporti con il Consiglio Comunale;
- Francesco Fichera, con deleghe Urbanistica, Ambiente, Contenzioso;
- Adele D’Anna, con deleghe Solidarietà sociale, Pubblica istruzione, Pari opportunità;
- Rosario Raneri, con deleghe Bilancio, Personale, Patrimonio, Sviluppo Socio-economico;
- Francesco Carrara, con deleghe Politiche giovanili, Sport, Informatizzazione;
- Rosario Pietro Paolo, con deleghe Servizi demografici, Polizia municipale, Protezione civile.
Si tratta di un gruppo che, a partire dallo stesso sindaco, ha abbassato notevolmente l’età media dei nostri amministratori.
A parte uno di loro, Rori Pietro Paolo, nessuno ha una precedente esperienza di amministrazione attiva; questo ci porta a dire che sono una incognita per il futuro della città, ma anche una speranza concreta.
Una cosa però è certa, anzi due: da voci di corridoio raccolte negli ambienti comunali, la strada parte in salita; sindaco e assessori hanno una grande voglia di fare e sono determinati.
La precedente amministrazione ha utilizzato, proprio sotto le elezioni di maggio, una anticipazione straordinaria di cassa di ben cinque milioni di euro, che dovrà immancabilmente essere ripianata in tempi brevissimi utilizzando qualsiasi entrata comunale.
Dalle dichiarazioni del sindaco, rilasciate in occasione della presentazione della Giunta, si intuisce la sua preoccupazione.
Sperare è l’unica cosa che ci resta, è difficile ma noi ci crediamo.
Pippo Sorrentino