1984- 2024 / Ancora vivo il ricordo del sisma che flagellò i versanti nord e sud dell’Etna

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Fleri sisma 1984

Dall’aprile del 1984 i versanti nord e sud dell’Etna furono interessati da una sequenza sismica di media intensità. Il 19 giugno si verificò un movimento tellurico di magnitudo 3,7 grado della scala Richter che interessò la zona di Fiandaca.
Il 18 ottobre 1984, un altro evento sismico di magnitudo 3,8 grado della scala Richter ebbe come epicentro la zona di Linguaglossa. I terremoti più violenti si verificarono il 19 e 25 ottobre ’84 nella zona di Zafferana Etnea e nelle frazioni di Fleri e Pisano Etneo.

Sisma 1984, Zafferana la prima località colpita

Il primo sisma si verificò alle ore 18,43 di magnitudo 4,3 grado della scala Richter ( settimo grado Mercalli ) con epicentro a Zafferana. Mentre il secondo sisma si verificò alle ore 2,12 del 25 ottobre di magnitudo 5 grado della scala Richter (ottavo Mercalli) con area epicentrale nelle frazioni di Fleri e Pisano Etneo.Zafferana sisma 1984

Il terremoto di Zafferana provocò una vittima. Il patrimonio edilizio della cittadina etnea subì ingenti danni e la frazione di Fleri andò quasi interamente distrutta. Il 70% delle abitazioni dell’intero territorio comunale (fra cui tutti gli edifici pubblici ) fu dichiarato inagibile.
I senzatetto furono circa mille ed una parte di essa alloggiò negli alberghi e nei paesi limitrofi. Mentre altri sfollati trovarono sistemazione nelle tende allestite nelle principali piazze del paese.

Sisma del 1984, solidarietà per i terremotati

Nei primi mesi dell’emergenza non mancarono gli atti di solidarietà nei confronti dei terremotati. Intervennero immediatamente sia la Regione Siciliana che la Provincia Regionale di Catania. E L’assessore regionale ai Lavori Pubblici del tempo, on. Rino Nicolosi dispose un finanziamento di cinquecento milioni delle vecchie lire. Somma  che servì per il rifacimento dei muri sottostanti la villa comunale, la piazza Belvedere e la chiesa Madre. Mentre la Provincia Regionale di Catania, presieduta dall’avv. Giuseppe Torrisi, dispose un contributo di cento milioni delle vecchie lire a favore della cittadina etnea.

Gravissimi danni riportò l’edificio scolastico “Matteo Maglia“. Anche la principale struttura religiosa di Zafferana, la chiesa Madre “Maria SS.della Provvidenza”, fu dichiarata inagibile. Difatti le funzioni religiose si svolsero all’interno di una tensostruttura installata nella piazza della Regione Siciliana, rimasta fino al 30 ottobre 1997.

Il 22 ottobre 1984 l’allora Ministro della Protezione Civile, on. Giuseppe Zamberletti si recò in visita a Zafferana per verificare l’entità dei danni. Si disposero i primi provvedimenti, fra i quali la concessione di un contributo mensile di trecentomila delle vecchie lire. Somma per aiutare i terremotati a trovare una autonoma sistemazione. Questi usufruirono anche  dell’esenzione dal pagamento dei tributi.

Sisma 1984, cittadinanza onoraria a Nicolosi e Zamberletti per l’impegno nella ricostruzione

L’Amministrazione del tempo, guidata da Michele Sapienza, riuscì ad affrontare l’emergenza con coraggio e tempestività. Ad un anno di distanza dal sisma, arrivarono i primi finanziamenti (circa dieci miliardi di lire) per la riattazione degli edifici privati.
In tale occasione si attribuì la cittadinanza onoraria a Giuseppe Zamberletti e a Rino Nicolosi per il loro impegno e interesse nella ricostruzione della cittadina etnea.cronaca giornalistica terremoto

Se a distanza di 40 anni da quegli avvenimenti Zafferana è un paese ricostruito lo si deve all’impegno di tutte le amministrazioni comunali e delle autorità religiose che si sono succedute. E hanno continuato a prodigarsi, affinchè giungessero altri contributi statali.
Le somme accreditate ammontano a circa ottanta miliardi delle vecchie lire e una parte di esse  destinate al ripristino delle strutture pubbliche e religiose. Difatti sono state ripristinate e consolidate tutte le chiese, le scuole e il Palazzo Municipale.

Nei momenti difficili, successivi al sisma, Zafferana ha avuto il sostegno e l’aiuto delle istituzioni e delle forze politiche nazionali e regionali, che al di là degli schieramenti e dell’appartenenza ai singoli partiti, si sono prodigate a favore della cittadina etnea. Infatti Zafferana è stato l’unico comune d’Italia che, in breve tempo, ha ottenuto i fondi per la ricostruzione e la gente ha avuto la possibilità di ritornare alle proprie abitazioni. Un altro dato importante fu l’approvazione da parte del Parlamento Italiano e votata da tutti i partiti dell’arco costituzionale di una apposita legge, la cosidetta “Legge Zafferana, ordinanza n.230“.

C’è da aggiungere che a livello locale, sia i partiti di maggioranza che di minoranza, hanno dimostrato una profonda maturità politica, mettendo da parte i propri interessi affinchè potesse prevalere un unico obiettivo: ricostruire Zafferana nel più breve tempo possibile.

 

                                                                     Giuseppe Russo

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