Greta e Vanessa / I social network si scagliano ingiustamente contro le due ragazze italiane rapite in Siria

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Greta e Vanessa

Ma dai, come si fa? Come si fa a dare delle “stronzette” a due ragazze italiane rapite in Siria durante una missione umanitaria? Come si fa ad alzare i toni della polemica all’inverosimile mentre tutta l’Italia le ha viste con apprensione e pena in un video, velate di nero, spaventate e pallide mentre leggono un appello al governo italiano affinché le salvi? Come si fa a schernirle e ad attaccarle proprio in un momento cruciale delle trattative, mettendo poi a rischio la loro stessa sopravvivenza? Basta! È ora di smetterla di fare gli incoscienti e di prendere la vita in modo irresponsabilmente scanzonato. C’è un popolo là fuori, nel mondo, che evidentemente si diverte a inondare i social network con invettive spropositate e immagini raccapriccianti.

Greta e Vanessa
Greta e Vanessa

È il popolo che ha inveito ieri, venerdì 2 gennaio, Greta e Vanessa usando parole crudeli, cariche di odio. È lo stesso popolo che poi si diverte a scattare selfie durante il sequestro degli ostaggi in una cioccolateria nel centro di Sidney. Vigliacchi e stupiti. Vigliacchi due volte: perché se la prendono con due ragazze che hanno avuto il coraggio di dare un volto al loro desiderio di pace e di giustizia. E vigliacchi perché inveiscono e danno fiato al loro odio nascondendosi dietro l’anonimato che purtroppo i social network consentono. Stupidi perché non valutano le conseguenze del loro agire, mettendo a repentaglio le vite di queste due vittime del terrorismo scellerato.

Ogni opinione può essere espressa. C’è spazio per tutti nel vivere democratico. Anche per chi invoca in queste ore una maggiore prudenza da parte del volontariato internazionale, soprattutto in terre di conflitto. Ma c’è modo e modo. E l’unico modo possibile è il ragionamento e soprattutto il coraggio di esprimere le proprie idee, uscendo allo scoperto.

(Fonte: Agensir)

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