Un momento di riflessione in occasione della Giornata internazionale della donna si è svolto l’8 marzo ad Acireale, nella sala congressi della chiesa di San Paolo Apostolo.
Ad organizzare questo percorso di riflessione e valorizzazione delle donne è il settore Giustizia pace Non Violenza (GPN) della zona Galatea dell’Agesci. L’incontro nasce proprio dalla voglia di raccontare per le donne, alle donne e con le donne.
Come spiega Enzo Maresca, capo scout e membro del Settore GPN della zona scoutistica acese, “Questo è un momento per dare speranza ai più giovani, per fornire loro esempi positivi e coraggiosi”.
L’incontro si è articolato in momenti di dialogo, di dibattito e momenti animati con il pubblico formato dai giovani e dalle giovani scout dei vari clan. Unità scout, questi, che accolgono ragazzi e ragazze dai sedici anni in su.
Sono intervenute con i loro contributi proprio tre donne che hanno raccontato il ruolo significativo svolto dalle donne all’interno della società.

Voci di donne
Marzia Andronico, docente del Liceo artistico di Giarre, ha parlato della sua esperienza nel carcere femminile in cui ha svolto dei laboratori teatrali per le detenute, dando anche testimonianza della difficile condizione di detenzione cui queste sono sottoposte.
La professoressa Andronico ha, inoltre, contribuito ad animare l’incontro facendo partecipare i ragazzi e le ragazze scout a momenti di improvvisazione teatrale.
Pina Palella, presidente provinciale ANPI Catania, nel suo contributo sulla Costituzione italiana, ha riflettuto su come il pensiero costituente non sia stato guidato e voluto da soli uomini, ma legato anche al prezioso contribuito delle nostre 21 madri costituenti, che si sono battute per avere maggiori diritti di uguaglianza sociale, a prescindere dal partito politico di provenienza. E ha sottolineatoo come, alla base della nostra Costituzione, ci sia una forte volontà di uguaglianza ed emancipazione democratica.

“La giornata dell’otto marzo non è un momento di festa, ma di riflessione, su dove siamo e su dove ci stiamo dirigendo. La nostra Costituzione è stata siglata da 21 madri costituenti, di cui spesso ci si dimentica nel linguaggio comune. Dobbiamo impegnarci affinché questi diritti conquistati diventino sempre più per tutti e per tutte” – ha commentato Pina Palella.
Voci di donne: senza cultura non ci può essere antimafia
Maria Grazia Pennisi, rappresentante del presidio Libera delle Aci Pierantonio Sandri, ha analizzato il ruolo delle “donne di mafia”. Si è soffermata su una narrazione diversa e fuori dagli schemi, cui sono solite essere associate le donne legate alla mafia. Con non più una visione patriarcale o antifemminista, ma sostenendo l’idea per cui senza cultura, non ci può essere antimafia. Ha portato anche l’esempio di donne coraggiose. Come Felicia Impastato, madre di Peppino Impastato o di Ninetta Burgio, madre di Pier Antonio Sandri, giovane vittima di mafia, cui è dedicato il presidio acese di Libera. Donne che hanno fatto della loro storia personale un esempio di impegno civile.
Ha moderato la serata Paola Ruggieri, capo scout e membro del settore Giustizia Pace Non violenza. Intermezzi musicali con accompagnamento alla chitarra, a cura degli scout della zona acese, hanno intervallato i momenti di riflessione
Ciascuna tappa del percorso strutturato durante l’incontro ha voluto raccontare l’universo femminile e valorizzarlo, narrando il contributo trasversale dato dalle donne all’interno della nostra società. E riflettendo sulle conquiste ed i diritti ottenuti dalle donne, e su come questi oggi più che mai, siano da custodire e difendere.
Giulia Bella