8 Marzo / Auguri a tutte le donne

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8 marzo auguri donne

8 marzo, auguri a tutte le donne, che sperano e lottano non tanto per un futuro migliore, ma almeno per vivere un presente meno travagliato. A tutte le donne, che non hanno un compagno violento, il quale dimentica di esser stato generato nel grembo di una donna. Auguri a tutte le donne, che possono decidere.

Auguri a tutte le donne italiane, che vivono la disparità nel mercato del lavoro, manifesta in varie dimensioni. I livelli di occupazione, tipologia di occupazione, carriera e salari. Nel 2007, il tasso di occupazione delle donne tra i 15 e i 64 anni è stato 46,6%5 contro il 70,7% per gli uomini. «Lo squilibrio territoriale è molto forte, con il Nord non lontano dal 60% e il Mezzogiorno fermo al 31%. A parte Grecia e Spagna, tutti i Paesi della UE a 15 hanno un tasso di occupazione femminile oltre il 55%, che supera il 65% nei Paesi dell’Europa settentrionale.

8 Marzo / Auguri a tutte le donne

In Italia il dato sale al 58,8% per il gruppo 25-34 anni, suggerendo una prospettiva più ottimistica sull’evoluzione futura. Tuttavia il divario con gli uomini, il cui tasso di occupazione nello stesso gruppo di età è superiore all’80%. Resta significativo e raggiunge il livello massimo nel gruppo di età 35-44 anni. Tra le donne, le madri sono la categoria più debole. Il tasso di occupazione delle madri il cui figlio più piccolo ha un’età compresa tra i 3 e i 5 anni è in Italia il 53%, contro l’81% della Svezia, il 65% della Francia e il 60% del Regno Unito. Al Sud più che al Nord è forte l’associazione tra presenza di figli e assenza dal mercato del lavoro.

Secondo l’istat, nel 2005 il 18,4% delle madri occupate all’inizio della gravidanza ha lasciato il lavoro dopo il parto. In particolare, il 5,6% è stato licenziato o ha perso il posto in seguito alla cessazione dell’attività lavorativa che svolgeva. Il 12,8% ha lasciato il lavoro per via degli orari inconciliabili con i nuovi impegni familiari o per potersi dedicare completamente alla famiglia. Ma ben il 67% delle donne che hanno smesso di lavorare durante la gravidanza desidera tornare a farlo in seguito» (A. Casarico – P. Profeta, Donne e lavoro: quali politiche?, in Aggiornamenti sociali [AS 05/2009], 344-345).

8 marzo auguri donne

8 Marzo / Auguri a tutte le donne

Auguri a tutte le donne che negli ultimi anni hanno assistito ad una notevole crescita di quelle flessibili o precarie (part-time e a tempo determinato). Ovvero tipologie di lavoro meno tutelate, che rendono la situazione delle donne sul mercato del lavoro particolarmente delicata in questo momento di crisi economica.

Fanno notare ancora le autrici Casarico e Profeta che «ben il 26% delle lavoratrici ha un contratto part-time. Mentre per gli uomini questa percentuale è pari solo al 5%. Si tratta di una caratteristica comune a livello europeo: fatta eccezione per Finlandia, Francia e Svezia, in tutti gli altri Paesi più dell’80% dei lavori a tempo parziale è svolto da donne. In Italia anche l’occupazione a tempo determinato è più alta per le donne: 14,7% contro 10,5% degli uomini. Il part-time è più diffuso nel Centro-Nord, mentre il lavoro a tempo determinato domina al Sud» (L. c.).

Auguri, ancora, a quelle donne, che non vedono diminuire i divari di genere riguardanti anche le possibilità di carriera: «nel nostro Paese solo il 3,6% delle laureate appartiene alla categoria  “legislatore, dirigente, imprenditore”, contro l’11,7% degli uomini. Questo fenomeno è noto come “soffitto di cristallo”. La presenza femminile ai vertici delle società quotate, sia pur in aumento negli ultimi decenni, è ancora bassa, e notevolmente inferiore a quella di altri Paesi occidentali e persino di Stati come il Kuwait: secondo i dati di Michela Gamba e Andrea Goldstein, nel 2007 non vi era nemmeno una donna nel Consiglio di amministrazione del 40% delle imprese, mentre ve ne erano 3 o più solo in quelli del 9%. Anche la rappresentanza politica femminile è molto bassa (circa il 20% dei parlamentari)» (L. c.).

8 marzo auguri donne

8 Marzo / Auguri a tutte le donne

Infine, in questo 8 marzo ci auguriamo di potere vedere più donne, e più madri, ai vertici della vita pubblica, perché possano esse stesse diventare il cambiamento culturale. D’altronde, in un Paese caratterizzato da bassa crescita, non possiamo che auspicare una promozione del lavoro femminile quale «opportunità da non perdere: poiché il numero di lavoratori e di ore lavorate è una delle determinanti principali del PIL di un Paese, recuperare la forza lavoro inutilizzata, in gran parte femminile, genererebbe miglioramenti molto ampi. Ma non è solo una questione di quantità» (ibid., 352). Per generare effetti benefici sulla crescita è necessario  guardare alla qualità e ci riferiamo all’investimento in istruzione e formazione, dacché da qualche anno a questa parte appare il vero punto debole.

In questo 8 marzo, c’è da augurare a tutte le donne che si possa realizzare un cambiamento culturale di grande portata, a partire dalla consapevolezza delle donne stesse. Perché, se questo non accade, ci sarà ancora bisogno di portare un ramo di mimosa nei luoghi in cui le donne soffrono una discriminazione.

Don Orazio Tornabene