8 marzo / Meeting Rotary a Catania: le donne ancora vittime di una società maschilista

0
148
meeting Rotary violenza donne

“Nel nome di un’identità di genere violata”: si è parlato di questo e di violenza fisica e psicologica sulle donne nel Meeting tenutosi a Catania. E organizzato dal Rotary Club Catania Nord in collaborazione con l‘Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta“, in interclub con il Rotary Club Catania Bellini.

In apertura i saluti istituzionali del vicepresidente Piero Maenza, per il  Rotary Club Catania Nord, di Carmelo La Rosa, presidente dell’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta”, e di Fulvio Ventura, presidente del Rotary Club Catania Bellini.
Sono interventi Agata Mazzaglia, componente dell’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta” nonché presidente dell’Istituto di Valutazione Meritodemocratica, l’avvocata Cettina Marcellino, esperta in diritto di famiglia, ed il giudice Marisa Acagnino, presidente della Prima sezione del Tribunale di Catania.

La dottoressa Mazzaglia si è soffermata proprio sull’argomento principale della serata. E sulla violazione sistematica dei diritti delle donne da parte di una società ancora purtroppo fortemente maschilista e patriarcale. Nonostante si parli sempre più di parità di genere. “Una parità che è ancora ben lungi dal suo raggiungimento – ha tenuto a sottolineare.

Violenza sulle donne, numeri spaventosi

“I numeri della violenza fanno spavento e sono enormi. Basti pensare che ogni anno, nel mondo, secondo i report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sei milioni di donne sono vittime di violenza fisica e psicologica. Numeri spaventosi  per la conta delle vittime, oltre 150 in un anno  le donne morte in Italia per mano di un uomo.  E per due percentuali: l’85% degli omicidi contro le donne in Italia sono femminicidi, commessi dal partner, dal marito o comunque da un familiare; il 47% delle donne uccise a livello mondiale lo sono state per mano del compagno o comunque da un componente della propria famiglia.

Marisa Acagnino,Agata Mazzaglia e Cettina Marcellino
Le realatrici.Da sin. Marisa Acagnino, Agata Mazzaglia e Cettina Marcellino

Sono dati agghiaccianti che ci devono far riflettere, e riflettere molto. Violazioni che tante volte vedono atti di violenza in ogni settore: in famiglia, nel mondo del lavoro,  in tutti i campi della società come anche nello sport”. Non passa ormai giorno, infatti, senza che dai telegiornali, o  da qualunque altro mezzo di comunicazione, non si apprendano notizie di pestaggi, violenze di ogni genere e femminicidi . E – quel ch’è peggio! – troppo spesso perpetrate da uomini che avevano giurato di amarle per tutta la vita.

“Tali fatti, purtroppo sempre più frequenti – ha precisato sempre Agata Mazzaglia – dovrebbero mettere in crisi una società, come quella attuale. E non vanno assolutamente trascurati o, peggio ancora, banalizzati od ignorati. Bisogna necessariamente dare maggiore tutela a chi troppe volte si rivela la parte più debole in un rapporto a due, cioè la donna”.

Intervento della dottoressa Marcellino

Interessante l’intervento dell’avvocata esperta in diritto di famiglia Cettina Marcellino che ha portato una casistica assai varia di storie, riscontrate sia nella sua attività professionale che nella sua attività di assistenza in gruppi attivi nella protezione delle donne vittime di violenza. Donne vittime non solo di violenza fisica ma anche di quella psicologica, di pregiudizi, maldicenze, ingiurie, scarsa considerazione. E di un pensiero in fondo sempre serpeggiante nella mente della maggior parte degli uomini. Cioè l’inferiorità della donna, in tutti i campi e in tutti i settori. Cosa che sta paurosamente avvenendo anche in altri Paesi del mondo come in Afhanistan, in Iran, in Turchia. Ed anche in altre parti del mondo dove vi sono ancora delle società fortemente maschiliste e patriarcali .

…e quello della giudice Acagnino

Grande l’esperienza maturata in tanti anni di servizio all’interno della magistratura, riportata nella sua relazione dalla giudice dottoressa Marisa Acagnino, presidente della Prima sezione del Tribunale di Catania. Anche lei impegnata su più fronti, oltre che nelle aule giudiziarie, per la tutela dei diritti delle donne.


Sollecitata da più domande da parte del numeroso uditorio, la dottoressa Acagnino si è poi particolarmente soffermata sulla cosiddetta “Riforma Cartabia”. E sulle novità che da tale riforma sono scaturite nel processo civile, oltre che in quello penale, nel caso di violenza sulle donne. Quando il magistrato deve procedere d’ufficio, avendo ricevuto notizia di reato, e quando, invece, può procedere a querela di parte. E, in quest’ultimo caso – è stato chiesto – non c’è il rischio che successivi condizionamenti psicologici sulle vittime facciano ritirare la  querela presentata  consentendo così ai violenti ed ai persecutori di farla franca? “Assolutamente no – ha tenuto a precisare la giudice Acagnino – tutto quello che riguarda la violenza di genere è, e rimane, procedibile d’ufficio”.

Agata Mazzaglia
Agata Mazzaglia


La toccante testimonianza della dottoressa Mazzaglia

Molto toccante è stata poi la testimonianza della dottoressa Agata Mazzaglia che, quando  si è parlato di ferite dell’anima, ha riportato la sua amara esperienza e quelle di tante altre donne a cui, anche in famiglia, vengono talvolta impediti i più normali atti di fede come il conforto ricercato nella preghiera personale. “Impedire a una donna di pregare – ha sottolineato Mazzaglia – è come togliere il cibo dell’anima. Impedirle il conforto della fede è una delle più terribili violenze psicologiche che si possano infliggerle! Ed i casi sono più numerosi di quanto si possa pensare”.

Ma accanto alla questione femminile, di cui si dibatte pubblicamente da più di mezzo secolo, esiste anche una questione maschile, altrettanto potente, che purtroppo sino ad oggi è rimasta sepolta. Riguarda la perdita di sensibilità degli uomini davanti alle legittime conquiste femminili sia nel campo del lavoro, che in quello dell’ autonomia e della libertà. Con l’incapacità, da parte degli uomini, di elaborarle sia individualmente che collettivamente, come hanno fatto invece, lungo il corso della Storia, le donne. Quelle stesse donne che  sono la parte più bella dell’umanità. Che danno la vita e che spendono tutto il loro essere al servizio delle persone che amano.  E tante volte, purtroppo, non vengono adeguatamente corrisposte e riamate.

 Giuseppe Portale