8×1000 / Dopo oltre 60 anni i lavori a Pozzillo

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8x1000 Lavori alla chiesa di Santa Margherita di Pozzillo

Grazie al fondamentale supporto dei fondi 8×1000, entrano nella fase conclusiva i corposi lavori edili a Pozzillo, frazione di Acireale. Si tratta di ristrutturazioni e adempimenti storici per questa comunità, che vede da sempre nella chiesa e nei suoi locali l’unico reale spazio di aggregazione sociale. L’ampia struttura adiacente sul retro della chiesa di Santa Margherita vergine e martire, di fronte al mare acese, non aveva mai ricevuto ritocchi o risistemazioni in più di 60 anni di vita. La pandemia e i lavori rendono ancora più forte l’attesa dell’intera comunità, che si è data da fare non poco per racimolare le cifre utili a completare il budget necessario.

8×1000: dopo oltre 60 anni i lavori a Pozzillo

I lavori di ristrutturazione del tetto, del prospetto dei locali parrocchiali e del terrazzo della chiesa erano stati consegnati in piena Estate 2020. Il cantiere ha avuto inizio di fatto nel mese di settembre. L’obiettivo era quello di salvaguardare la chiesa interessata da locali fenomeni di infiltrazione di acqua piovana dalla copertura, che si propagavano al suo interno e nei locali della canonica. Al contempo, riguardano soprattuto lo stabile dove ha sede anche un teatro. Un’opera di revisione e messa in sicurezza dunque che, al di là della sistemazione di grondaie e caditoie, per evitare che l’acqua deturpi l’interno della chiesa, consentirà un ritorno alla normalità sociale compromessa da inagibilità e pandemia.

8x1000 lavori salone Pozzillo

Il progetto e la spesa

La spesa complessiva, al netto delle ovvie tassazioni varie, è di € 170.912,86, finanziata soprattutto grazie ai fondi dell’8xmille della Conferenza Episcopale Italiana. La cifra lorda, di circa duecentomila euro, ripartita come da previsioni tra il 70% dell’8×1000 ed il rimanente 30% a carico della comunità parrocchiale. Il contratto era stato firmato la scorsa estate dal vicario generale della Diocesi di Acireale, mons. Giovanni Mammino, dal rappresentante legale dell’impresa e dal parroco, don Giuseppe Pavone. Se il finanziamento ottenuto dalla comunità parrocchiale era stato possibile in particolare grazie al lavoro del vescovo Mons. Antonino Raspanti e del direttore dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi don Angelo Milone, alla comunità di Pozzillo va dato atto di avere racimolato, in circa due anno e mezzo, una corposa cifra, fatta di sacrifici, iniziative e spirito solidale.8x1000 lavori storici a Pozzillo

Le parole del parroco

“C’erano tutti i pilastri ormai ridotti a nulla – spiega il parroco, don Giuseppe Pavone (nella foto sotto), riferimento per la comunità da quattro anni. – L’edificio poteva di fatto crollare da un momento all’altro. Ecco perché abbiamo ripreso tutti i pilastri e i ballatoi e abbiamo previsto il rifacimento totale del terrazzo, del tetto della canonica. Irrobustendo così uno stabile che di fatto rappresenta l’unico vero spazio vitale di questa zona acese”. L’area che comprende il salone parrocchiale adiacente infatti è una struttura dove trovano casa gruppi di giovani, momenti di catechesi e attività per bambini. Dotata anche di posti letto, l’area consiste di ospitare anche campi scuola.8x1000 Lavori Pozzillo don Giuseppe Pavone

La doppia anima di Pozzillo e le ferite dimenticate

Storicamente suddivisa tra le vocazioni di pescatori e agricoltori, la frazione acese a mare di Pozzillo (Pizziḍḍu in siciliano) è circondata da agrumeti. Distante circa 6 km dal centro storico di Acireale, deve il suo nome al significato di piccola punta sul mare. Il borgo sorge attorno alla vecchia chiesa, già esistente nel Cinquecento, di cui oggi non resta traccia. Abbattuta purtroppo per lasciare spazio alle deturpazioni edilizie che sconvolsero le Aci negli anni settanta. Pozzillo vanta una sorgente di acqua minerale leggermente alcalina, un tempo prelevata anche attraverso tre pozzi artificiali, imbottigliata e commercializzata sin dal 1926, attraverso la società Acquapozzillo. L’attività però, passata alla Regione Siciliana, cessò negli anni 2000, lasciando amianto e rimpianti. E se i secondi passano, il primo, quando resta, può fare danni ben peggiori. Intanto, però, la notizia più importante è che tutti i lavori dovrebbero essere conclusi entro la fine della primavera.

Mario Agostino

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