Vangelo dell’1 gennaio / Aprire il cuore all’ascolto della parola di Dio con l’umiltà della Madonna

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Canto al Vangelo dell’1 gennaio ( Eb 1,1 – 2 )

Alleluia, alleluia. Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Alleluia

Vangelo dell’1 gennaio ( Lc 2,16 – 21 )

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Parola del Signore.

Riflessione sul vangelo dell’1 gennaio

Nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, la Liturgia presenta il brano del vangelo di Luca.
Il brano si apre con l’immagine dei pastori che dopo aver ricevuto l’annuncio della nascita di Gesù da parte degli Angeli, si recano senza indugio da Maria, Giuseppe e il Bambino. Appena giunti, riferirono quanto era stato detto loro riguardo il Bambino Gesù. Tutti si stupivano nell’udire tali cose e Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
E, dopo questo incontro, i pastori se ne tornarono glorificando e lodando Dio per tutto ciò che avevano visto e udito.
In questo brano, Luca mette in evidenza alcuni punti che meritano essere evidenziati:

  • I pastori dopo l’annuncio dell’Angelo, andarono senza indugio incontro a Gesù;
  • Tutti restarono meravigliati nell’udire le cose raccontate dai pastori riguardo il Bambino Gesù;
  • Maria, serbava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore;
  • I pastori se ne tornarono glorificando e lodando Dio.

I primi evangelizzatori

I pastori dopo aver ascoltato la parola di Dio, corrono in fretta, senza indugio, senza cioè perplessità o dubbi verso il luogo indicato loro dall’Angelo e qui si mettono in adorazione del Bambino Gesù. E’ da sottolineare che il fatto che i pastori, nella società di quel tempo, rappresentavano gli allontanati dai villaggi perché ladri, briganti, peccatori.  Eppure furono i primi scelti da Dio per accogliere l’annunzio della nascita del Salvatore, del Messia atteso e annunciato dai Profeti. “Dio  ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio” ( 1Cor.1,28 – 29).

I pastori così, diventano i primi evangelizzatori: corrono in fretta senza indugio a vedere e ad annunciare quanto detto loro dal Messaggero di Dio. Chi fa esperienza di Dio non può restare fermo, ma sente il bisogno di uscire e correre in fretta verso gli altri per raccontare l’Amore incontrato.

Nell’ascoltare il loro racconto tutti si stupirono. E’  lo stupore dei semplici, di chi non mette barriere tra il cuore e la ragione; di chi sa accogliere la novità di Dio, anche quando si rivela attraverso  luoghi e mezzi a parere umano inconsueti.

L’umiltà di Maria

Maria, la Madre di Gesù, custodiva tutti questi eventi, meditandoli nel suo cuore. E’ l’accoglienza sapiente della volontà di Dio di chi ha il cuore umile, di chi si è affidato a Dio totalmente. Di chi spera tutto da Dio anche quando non se ne comprende il senso; è l’accoglienza e la custodia della parola di Dio dei poveri del Signore. Maria è l’umile per eccellenza, Colei che ha saputo custodire e meditare nel silenzio del suo cuore, le meraviglie di Dio “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva” ( Lc 1,47 ).

Dopo aver incontrato Gesù, dopo averne contemplato la sua grandezza nell’umiltà di una mangiatoia, dopo aver toccato la sua infinita tenerezza nella semplicità  di un Bimbo adagiato nelle braccia della Madre, posta accanto allo sguardo custode di Giuseppe, i pastori tornarono al loro quotidiano glorificando e lodando Dio per le meraviglie udite, viste e contemplate.

Aprire il cuore all’ascolto della parola di Dio

Questo brano del vangelo di Luca che la Liturgia ci offre nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, ci invita ad aprire il cuore all’ascolto della parola di Dio con semplicità, fiducia e umiltà, come Maria. Ci invita a guardare alla Madre di Dio e Madre nostra da figli bisognosi della sua tenerezza e protezione. Inoltre ci esorta a sostare in preghiera davanti a Dio e lasciarci toccare dal suo infinito amore.  L’Amore che si è fatto uomo per camminare insieme con l’uomo.

Ci esorta a correre in fretta, senza indugio verso il luogo dell’incontro con Dio  nel nostro vissuto, e dopo averlo incontrato, glorificare e lodare  Dio per le sue meraviglie, divenendo testimoni ed annunciatori del suo infinito amore, come si legge nel Salmo 118:“Corro per la via dei tuoi insegnamenti, perché hai dilatato il mio cuore” ( Salmo 118,32), e come ricorda il Salmista biblico nel Salmo Responsoriale della Liturgia di questa Solennità: “ Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti”.

Letizia Franzone

 

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