Alice Quattrocchi è portavoce del movimento Fridays For Future Catania, gruppo locale del movimento globale Fridays For Future che, ormai da quattro anni, lotta per preservare il clima. L’abbiamo intervistata mentre i giovani del movimento si preparano all’imminente nono Sciopero Globale per il Clima, che si terrà il 25 marzo 2022.
Intervista alla portavoce del movimento Fridays For Future Catania, Alice Quattrocchi
Cosa ti aspetti dallo sciopero del 25 marzo?
Mi aspetto un’unione e un sentimento collettivo tali da riuscire a mandare al mondo, e soprattutto ai potenti del mondo, un messaggio forte e chiaro. Ossia che il popolo non vuole più un sistema radicato nella violenza. Violenza declinata in ogni forma: nei confronti della terra, nei confronti dei Paesi del Sud del Mondo, delle comunità marginalizzate, la violenza della guerra. Il popolo non vuole più che le decisioni globali vengano prese in nome del profitto e a scapito della vita, come è stato fatto fino ad ora. E non sono posizioni ideologiche: la scienza del clima parla chiaro, così come i dati sulla disuguaglianza globale. Le emissioni devono essere tagliate immediatamente. Devono essere forniti risarcimenti climatici alle comunità più colpite. E la priorità deve essere una transizione ecologica che non gravi sui lavoratori.
L’Italia deve puntare al massimo sulle rinnovabili e sull’efficientamento energetico, così come le singole città. Mi aspetto infatti che anche l’amministrazione locale ci dia ascolto. Le associazioni e i giovani devono essere consultati, devono prendere parte ai processi decisionali. Soprattutto in una regione in cui la gestione dei rifiuti, la mobilità e il consumo di suolo fanno accapponare la pelle. Le soluzioni esistono, la scienza ce le dice da anni: dal 25 marzo mi aspetto da tutta la popolazione una massiccia partecipazione motivata da un puro istinto di sopravvivenza. Dalle istituzioni e dai potenti mi aspetto ascolto. Mi aspetto che finalmente comprendano che non c’è altra via che il cambiamento. E che se non lo attueremo noi, ci piomberà addosso in tutt’altra forma.
Cosa ha spinto Alice Quattrocchi ad entrare in Fridays For Future Catania e a diventarne portavoce?
Quando ero alle medie, vidi al telegiornale un servizio su un Summit globale sul clima che si stava tenendo in quei giorni. Sentii per la prima volta persone che dicevano che l’umanità aveva pochi anni per agire e per salvarsi. Da quel giorno la mia vita è cambiata: ho sentito un impulso indescrivibile, perché non riuscivo a concepire come potessi starmene ancora ferma in poltrona mentre tutto ciò che avevo andava a rotoli. Ho cominciato a fare attivismo spinta da un bisogno e dalla convinzione che ogni persona dovesse essere consapevole della situazione in cui l’umanità si trova. Al tempo non ne parlava nessuno. L’indifferenza generale di fronte alla più grande catastrofe causata dall’uomo era quanto di più assurdo potessi immaginare.
Continuando a fare attivismo con i miei amici, nel marzo 2021 abbiamo deciso di “riportare in vita” Fridays For Future Catania, gruppo ormai sciolto e inattivo dal lockdown del 2020. Ho conosciuto persone da tutta Italia, insieme abbiamo fatto tante cose, e mi sono da subito proposta come portavoce perché è questa una delle cose che più mi sta a cuore e che sento di dover fare: portare a chiunque la voce della giustizia climatica e dei giovani che si impegnano per raggiungerla.
Cosa direbbe invece Alice Quattrocchi a chi vorrebbe entrare nel movimento Fridays For Future Catania?
Il clima e le odierne questioni globali sono problemi grandi e complessi che fanno sentire impotenti. Io stessa ero costantemente frustrata, perché sentivo di non riuscire mai a fare abbastanza. Fare parte di un gruppo significa diventare un ingranaggio di una macchina che permette di amplificare tutte le piccole azioni, raggiungendo grandi obiettivi. In un movimento, i meriti collettivi sono meriti di ciascuno, e nel movimento per il clima c’è spazio letteralmente per ogni persona. Ciascuno con le sue preferenze, con le sue passioni, qualsiasi sia il suo ruolo nella società, può contribuire a suo modo a questa grande azione. Fare parte di un gruppo fa capire come le nostre azioni sono capaci di fare grandi cose, quando ci uniamo.
Ma non solo: quando si è in un movimento l’attivismo è anche piacere di stare insieme, di vivere esperienze nuove, di fare nuove conoscenze, sia nella propria città sia al di fuori dei propri confini abituali! È questo il messaggio che vorrei lasciare: ognuno di noi è essenziale per costruire un mondo migliore e, così come è accaduto per ogni cambiamento della storia, anche in quest’epoca riusciremo a invertire la rotta se ci uniremo in nome della vita. È questa la nostra forza ed è straordinariamente grande. Molto più di quanto possiamo immaginare.
Sofia Greco