Dopo due anni di stop dovuti alla pandemia, riprendono le feste religiose e finalmente San Filippo torna in mezzo alla sua gente. Lo scorso 12 maggio, la comunità parrocchiale di Aci San Filippo ha potuto riabbracciare il suo amato patrono San Filippo. I due anni di Covid, infatti, hanno cambiato le modalità di svolgimento delle varie feste religiose.
Feste religiose / Lo stop dovuto alla pandemia
Abituati alle grandi processioni dei santi per le vie del paese, la pandemia ha impedito lo svolgersi delle consuete celebrazioni. I fedeli si sono adattati ad una festa “più spirituale”, vissuta all’interno delle chiese, con aspetti di folklore e tradizioni ridotti al minimo. Adesso finalmente tutto può riprendere. La CESI, già qualche mese fa, ha dato il suo assenso per la ripresa delle processioni pasquali e successivamente per quelle dei santi patroni.
Feste religiose / San Filippo d’Agira ad Aci San Filippo
E così, dopo la grande festa dei fratelli martiri Alfio, Cirino e Filadelfo a Trecastagni, anche ad Aci San Filippo si è vissuto questo momento tanto atteso. La comunità si è preparata a celebrare la festa del Santo patrono già a partire dall’8 maggio attraverso il Triduo. Si tratta di tre giornate (8-9-10 maggio) che permettono a chi partecipa alla Santa Messa di riflettere sulla Parola di Dio a partire dalla figura di San Filippo. Giorno 11 maggio, vigilia della festa, le reliquie del Santo vengono portate in processione dalla Chiesa di Sant’Antonio di Padova, sita in via Croce, fino alla Basilica. Segue l’offerta della cera, la recita dei Primi Vespri e la cantata.
Cosa rappresenta la festa di San Filippo
Lo staff di AC Wacht, in collaborazione con Acireale Social, ha seguito la festa mandando in diretta la svelata del Santo e il solenne pontificale, presieduto da S.E. Mons. Guglielmo Giombanco. Il parroco della Basilica, don Roberto Strano, era molto emozionato per la ripresa della festa. “Per l’intera comunità la festa di San Filippo d’Agira rappresenta un momento qualificato. Dico qualificato perché la festa ha diverse caratteristiche. Innanzitutto è devozione: la gente loda, ringrazia il suo amato patrono. In secondo luogo è un momento aggregante che permette anche a chi vive fuori paese di ritornare. Inoltre, per gli abitanti di Aci San Filippo, la festa rappresenta l’identità. Da San Filippo il paese prende il suo nome”, ha dichiarato.
Feste religiose / Il ritorno alla normalità
Finalmente si ritorna a fare festa anche nonostante si esca ancora lentamente dalla crisi pandemica e rimbombino gli echi della guerra in Ucraina. E’ palpabile il desiderio di tornare alla normalità, risollevarsi e rivivere i momenti persi. Ciò che alla gente è mancato è stato vedere San Filippo per le strade del paese. I fedeli lo hanno accolto con spettacoli pirotecnici, hanno addobbato i loro balconi con bandiere.
Feste religiose / Le emozioni dei devoti di San Filippo
Grande emozione anche da parte dei devoti di San Filippo che hanno accompagnato il loro patrono per il paese. Sebastiano Florio, devoto storico, ha raccontato i momenti più belli di questa festa. “Sicuramente il momento più atteso è l’uscita, quando il fercolo esce di corsa dalla chiesa. San Filippo abbraccia il suo popolo accolto da un tripudio di festoni colorati e fuochi d’artificio. Altro momento importante è l’entrata, sempre fatta di corsa con i devoti che tirano il maestoso fercolo”, spiega Sebastiano.
San Filippo / Testimone fedele di Cristo
Come ha ricordato don Mario Fresta, predicatore del Triduo, i fedeli onorano San Filippo perché “fu testimone fedele e responsabile, ascoltando la chiamata di Dio e rispondendo quindi alla vocazione. San Filippo ha seguito il Vangelo, via della bellezza e porta della santità. Infine è stato docile all’ascolto, ha fatto del dialogo con Cristo la sua forza e con la grazia di Dio ha sconfitto le forze del male”.
Maria Catena Sorbello
