A quasi un anno dalla sua scomparsa avvenuta il 12 agosto 2021, Lions Club e Accademia Zelantea di Acireale commemorano il ricordo di Nino Milazzo, Maestro di giornalismo. Un Italiano di Sicilia per ricordarlo col titolo del suo primo romanzo autobiografico pubblicato nel 2009 per i tipi della Bonanno Editore.
Un incontro pubblico è stato organizzato per venerdì 17 giugno, con inizio alle 17.30, presso la Sala Cristoforo Cosentini della Biblioteca Zelantea. Michelangelo Patanè e Giuseppe Massimino faranno gli onori di casa. Presidenti rispettivamente dell’Accademia e del Lions, di cui Nino Milazzo fu, in entrambi i sodalizi, uno dei soci più attivi ed impegnati. Come impegnato era nella società civile e a servizio delle istituzioni, come quando fu Presidente del Teatro Stabile di Catania dal 2013 al 2015.
Ricordo del Maestro Nino Milazzo / Un Italiano di Sicilia
Il ricordo di Nino Milazzo, Maestro del giornalismo e grande esperto di politica internazionale, sarà affidato ad Alfio Sciacca, redattore del Corriere della Sera, suo strettissimo collaboratore ai tempi di Telecolor. L’emittente fu rilevata nel 2000 dal gruppo Ciancio e la direzione fu affidata proprio a Milazzo. Egli era stato qualche tempo prima condirettore del quotidiano La Sicilia (dal 1987 al 1989). In precedenza dal 1983 vice direttore del Corriere della Sera e successivamente (dal 1991) vice direttore vicario all’Indipendente. In quella emittente televisiva regionale il direttore rimase fino al 2006 quando poi ci fu una turbolenta fine con il licenziamento di sei giornalisti da parte dell’editore.
Di Milazzo, invece, come scrittore e saggista parlerà Cettina Laudani, docente universitaria. Oltre al primo libro autobiografico Un Italiano di Sicilia. Storie di giovinezza e di giornalismo, Nino Milazzo scrisse pure L’uomo dei tramonti che amava la politica (editrice Città del sole, 2014), I prigionieri di Sirte (Editrice Bonanno, 2016) e Il mio Novecento. Memorie del secolo breve (Domenico Sanfilippo Editore, 2017).
Ricordo Nino Milazzo / Giornalista e scrittore
Il primo romanzo, ebbe a dire lo stesso Milazzo pubblicamente, “è nato per indignazione, ma non vi dirò perché. Al di là dell’evento, è comunque frutto di un’indignazione antica”. È uno scritto in cui il giornalista racconta se stesso. Le scelte politiche compiute da giovane, il valore della libertà cui ha sempre ispirato il suo essere giornalista. Il romanzo successivo – L’uomo dei tramonti che amava la politica – è una commovente riflessione sulla solitudine della vecchiaia, sulle delusioni, politiche e private, di un ex giornalista di successo. Ripercorre con grande passione la sua vicenda umana e professionale, ma anche con la consapevolezza che la fine dei propri giorni è imminente.
I Prigionieri di Sirte racconta invece una storia terribile, di una giovane coppia di fotoreporter siciliani ferita a morte da un parente che nello Stato islamico cerca la sua rivincita. Il romanzo parte dalle suggestioni magiche di Cortina, con le sue albe mozzafiato. Per poi scendere fin giù nel pozzo degli infìdi intrecci di gelosie familiari, fra i gravi tormenti del tradimento sentimentale. Infine, la pubblicazione Il mio Novecento raccoglie più di cinquanta articoli, reportages e commenti scritti per La Sicilia e per il Corriere della Sera fra il 1963 e il 2009.
All’incontro organizzato da Zelantea e Lions, interverranno pure il direttore del quotidiano La Sicilia Antonello Piraneo, i giornalisti Daniele Lo Porto e Nicola Savoca anche loro collaboratori del direttore nella redazione di Telecolor. Ancora il docente universitario Tino Vittorio che fu un grande amico di Milazzo e lo collaborò in diverse fortunate trasmissioni televisive.
Saro Faraci