È stata una edizione 2022 di “Dai un calcio al linfoma”, disputatasi sul terreno de “La Meridiana” di Catania, in cui ha vinto la normalità. Quella che negli ultimi due anni il Covid ha negato e che gradualmente sta riaffermandosi in ogni ambito.
La gara fra “Gladiatori” e “Sanitari”, allestita dalla Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) di Catania e dalla delegazione di Belpasso, ha consentito di ritrovare dopo due anni di stop forzato su un campo di calcio e, quindi, fuori dalle corsie di un ospedale, le rappresentative di pazienti ed ex pazienti di oncoematologia e dei medici delle tre principali “Ematologie” di Catania. Cioè Policlinico, Ematologia pediatrica del Policlinico e Arnas “Garibaldi”.
Il risultato della sfida – si legge in una nota della Lilt – seppur maturato in un clima agonisticamente intenso, alla fine è quel che conta meno (5-3 per i medici). Ma sotto l’aspetto della cosiddetta “prevenzione terziaria”, resa della Lilt a chi è guarito o in via di guarigione dalla malattia, è di grande significato sotto l’aspetto psicologico. E rappresenta un segnale di incoraggiamento per quanti vivono la malattia nella fase iniziale.
Dai un calcio al linfoma: medici contro pazienti
Ha presentato l’evento Federica Zammataro. Hanno intrattenuto il pubblico l’attrice comica Antonella Cirrone e la giovane cantante Grazia Torre che ha pure intonato l’Inno di Mameli prima del calcio d’inizio. Una gara fra piccoli calciatori, i figli dei medici contro i “Guerrieri” dell’Ibiscus (associazione che assiste i bambini malati di tumore) ha anticipato la gara tra medici e pazienti. Ed è stata seguita dalla partita fra una mista medici-pazienti e la squadra dei “Notai” catanesi (vinta 2-0 da questi ultimi).
“Ci sentiamo non solo accuditi, ma in buone mani, accanto questi fantastici medici a cui affidiamo la nostra vita”. Così ha dichiarato a fine gara il capitano dei “Guerrieri” Vito Cataldo. E Gino Asero, organizzatore dell’evento nonché responsabile della delegazione Lilt di Belpasso, ha aggiunto queste parole. “È molto bello che il rapporto fra medico e paziente riesca ad uscire dall’ospedale per diventare ‘umano’ su un campo di calcio. Contribuendo così ad accrescere la fiducia reciproca”.
“Dai un calcio al linfoma è la gara che suggella l’alleanza terapeutica stretta nel percorso di terapia. E che si vuole rappresentare come duratura e continuativa anche dopo la fine del percorso stesso di cura”.- Ha sottolineato il direttore dell’Ematologia dell’Arnas “Garibaldi”, dott. Ugo Consoli.
“Il nostro augurio – chiude il presidente della Lilt di Catania, dott.ssa Aurora Scalisi – è quello che questi eventi possano richiamare d’un lato attenzione verso la prevenzione oncologica e, dall’altro, rassicurare chi ha contratto una malattia come il tumore che si tratta solo di una parentesi che può essere chiusa ritornando alla vita di sempre”.