Le poesie di Tilde, immerse nel sogno dell’irraggiungibile

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La poetessa Tilde Marchese, nata a Catania, diversamente abile, è un caso di straordinaria vitalità di pensiero e sentimenti: vive nell’Oasi Cristo Re di Acireale le sue giornate dense di eventi interiori, colme di piccole gioie, che appagano il suo spirito aperto alla solidarietà con gli esseri più bersagliati della terra; agli incontri di amicizia autentica ( A Teresa: “Entrasti nella sala all’improvviso, /…subito mi sentii di nuovo viva, /…mi tornò l’entusiasmo e l’allegria / confusa con un pizzico di follia”); spirito anelante alla pace universale, dimenticando in parte il suo dolore, compagno dell’intera sua esistenza. La sua straordinaria sensibilità, assieme alla fantasia che abbellisce ogni cosa, la traduce in poesia semplice e avvincente che dona al lettore il senso profondo del vivere, senza orpelli, con immediatezza: è il sogno dell’Irraggiungibile che conquista il cuore di Tilde, immergendola nel mistero, conscia di farne parte, d’essere una particella infinitesimale di libertà che sostiene l’universo, abbracciandolo e innalzandosi al Creatore, inneggiando a Dio Amore.

Poesie intrise di tenerezza, quelle dedicate agli amati genitori, a personaggi della cronaca :“A Mariele” (Danzava leggera, / quasi sospesa / in un’onda di note, / guidando le tenere voci / nel magico universo del canto” ); “Il piccolo Samuele” ( “Uno stormo di angeli bambini / ti accolse festante / nel loro eterno gioioso girotondo…”); “Eluana” ( “ la vita ti sorrise lusinghiera, / come un’amica / …. / Troppo breve fu la tua festa….); “Una Matita” ( Madre Teresa / giovane sorella/ dolce amica, / ti chinasti amorosa e solerte / sulla vecchia umanità dolente./….Vorrei tanto somigliarti / almeno un poco. / Vorrei che la mia vita fosse un dono / di pace, di dolcezza, di perdono”. Essenziali la prefazione di Teresa Scaravilli e la nota di Pio Vigo.

                                                                             Anna Bella  

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