La storia di Giorgio Campagnolo, fondatore e presidente del gruppo F.lli Campagnolo, parte dal basso per poi arrivare fino alle vette dell’industrializzazione. Il gruppo è specializzato nella creazione di indumenti e prodotti tessili di svariata natura. Il processo che ha portato l’azienda a crescere e a diventare un’eccellenza tutta italiana parte dai primi anni dopo la Seconda Guerra Mondiale. Allora la famiglia Campagnolo non disponeva d’altro che di una piccola bancarella per vendere fili per tessuti, verdure e ortaggi.
Negli anni del secondo dopoguerra Maria Disegna, madre di Giorgio, ha lavorato come ambulante nella piazza di Bassano del Grappa. Insieme ai figli ha gestito l’attività che sarebbe poi diventata una importante azienda attiva su tutto il territorio nazionale. È curioso anche che il primo passo della scalata finanziaria fu quello di vendere dei copri orecchie. Come racconta lo stesso presidente in un video dal canale YouTube della CMP, uno dei marchi del gruppo F.lli Campagnolo:
“In quel momento avevamo tante rimanenze di filati di lana, e lì ho trovato il motivo di uscire [dal negozio] per fare dei copri orecchie. È andato tanto bene, il prodotto, che ho finito le rimanenze e ho dovuto acquistare della lana nuova. […] Da lì siamo partiti a fare il primo campionario”.
Giorgio Campagnolo / Dagli anni ’50 al 2015
La storia dei Campagnolo comincia con la prima bottega, La Casa della Lana, gestita dalla famiglia e aperta nel 1954. Tra il ’56 e il ’57 l’attività comicia la vendita all’ingrosso e la produzione industriale di berretti e maglie, sfruttando la recente tecnologia di macchine automatiche. Il decennio degli anni ’60 invece segna la nascita di due aziende: Campagnolo Dott. Andrea e Mario sas e la Società Confezioni Sivar. Dall’unione delle due aziende viene creata la F.lli Campagnolo Spa che a partire dal 1973 contava ben 230 dipendenti tra operai, impiegati e commessi.
Il decennio successivo alla formazione delle nuove attività vede la produzione e la vendita espandersi anche tra i mercati internazionali. Le prime forniture richieste appartengo ai conosciuti marchi Puma e Reebok. Nel 1991 partecipa per la prima al Internationale Fachmesse für Sportartikel und Sportmode (ISPO), la più grande fiera e convention di prodotti sportivi al mondo. Arrivano poi due nuovi marchi: Maryplaid e Melby, specializzati rispettivamente in plaid e coperte per l’ingrosso e abbigliamento per bambini dai 0 ai 14 anni. L’introduzione del marchio Kilkenny segna la fine dei ’90.
Dal 2000 in poi la crescita dell’azienda è stata fortissima. Vegono create nuove linee d’abbigliamento outdoor, principalmente nella categoria di indumenti sportivi. La già citata CMP nasce infatti nel 2010 e diventa il marchio principale all’estero. Nel 2014 il fatturato ha superato i 120 milioni di euro e il numero di dipendenti è di 350 unità.
Giorgio Campagnolo e le grandi figure dell’industria italiana
Giorgio Campagnolo è solo l’ennesimo individuo che rappresenta l’eccellenza industriale italiana. A fargli compagnia troviamo anche Silvano Pedrollo, presidente di Pedrollo Group e Michelangelo Manini, erede ormai defunto della FAAC. Tutti loro hanno dimostrato in un modo o nell’altro come alcune società italiane siano diventate importanti nel globo. Oltretutto sono anche la prova dell’esistenza di aziende che valorizzano il lavoro degli individui alle loro dipendenze e tengono conto del loro benessere.
Simone Corsaro