Pubblichiamo la nota, composta da due parti, inviataci da FareSindacatoCatania, componente dell’Associazione della Stampa, per ricordare il giornalista Nino Milazzo.
Il 12 agosto del 2021, pochi giorni dopo la perdita di Lucia Mannino, l’amatissima moglie, nella sua bella casa di via Santangelo Fulci, piena di libri e di ricordi di una lunghissima e prestigiosa carriera, moriva Nino Milazzo.
Dopo Biancavilla, paese natale, furono tre le città della sua vita. Catania, dove iniziò e concluse la sua attività di giornalista, luogo di più ritorni, spinto da nuovi progetti, da voglia di riscatto e scommesse da vincere. E vinte. E poi Milano che era sinonimo della lunga attività al Corriere della Sera, con incarichi di grande responsabilità svolti con rigore e autorevolezza. Infine, ma non ultima, Acireale, dove profuse il suo impegno nel sociale con lunghi anni di militanza nel locale Lions. E si mise al servizio della cultura da socio della storica Accademia degli Zelanti. Con lo spirito di servizio che lo contraddistingueva accettò la presidenza del Teatro Stabile di Catania, in una fase difficile per l’Ente.
A poche settimane dalla sua scomparsa fu ricordato nell’edizione di Etna book del settembre del 2021 dallo storico, e amico personale, Tino Vittorio, e dal giornalista, già suo redattore a Telecolor, Daniele Lo Porto. Nel giugno scorso l’Accademia Zelantea e il Lions club di Acireale lo hanno ricordato con un convegno, nel corso del quale si è lanciata la proposta di dedicargli un Premio nazionale di giornalismo.
Il comunicato diffuso nel giorno dell’anniversario
della scomparsa di Nino Milazzo
Un anno fa si spegneva Nino Milazzo, all’età di 91 anni. Era stato una firma più che prestigiosa e autorevole, protagonista di una generazione di professionisti e di un’epoca per la carta stampata e per l’informazione in generale forse irripetibile. Diviso tra giornalismo, impegno civile e culturale, si era cimentato anche con impegno nel ruolo di scrittore. Il Corriere della sera, L’Indipendente, La Sicilia, Telecolor le redazioni dove aveva insegnato il mestiere a decine di colleghi. E lasciato una traccia indelebile, da giornalista e da uomo. Non secondario il suo operato da presidente del Teatro Stabile, affrontato con generosità, rigore, spirito di servizio, nonostante la non più giovanissima età. I giornalisti di FareSindacatoCatania lo ricordano con immutabile stima e affetto. Fu sempre vicino al sindacato e l’attuale sede di Assostampa Catania, alle Ciminiere, è frutto di un suo suggerimento, nel 2016, prontamente raccolto e concretizzato.