Finisce in bianco (0-0) la sfida tra Acireale e Cittanova al termine di novanta combattutissimi minuti. Subito in partita, i granata, capaci di esprimere una condizione apprezzabile. A dimostrazione che il lavoro di assemblaggio di un undici quasi completamente rinnovato è già a buon punto. E’ mancato il gol, e nel finale qualcosina si è rischiato, ma tutto sommato è stato un buon avvio di stagione per la formazione di Giovanni Marchese.
Rivoluzione granata dopo la grande delusione
Poco è rimasto del “vecchio” Acireale, dell’undici che, la stagione scorsa, ad un certo punto del cammino, pareva fosse riuscito nell’intento di puntare alla promozione in Serie C. Ed invece, dopo il successo sulla Gelbison che aveva fatto esplodere d’entusiasmo tutto l’ambiente, il lento declino. Innarrivabile il primo posto, all’undici di De Sanzo non rimase che la magra consolazione dei play off. Stagione nuova, squadra rivoluzionata, rifatta, da cima a fondo. Nuovi diesse (Strianese, ex Paternò) e tecnico (Giovanni Marchese, ex calciatore del Catania in A), sei appena i giocatori riconfermati (Tumminelli, Cannino, Modica, Joao Pedro, Lo Monaco e Savanarola). Tra i nuovi arrivati, ragazzi di buona cifra (che partita hanno giocato Fratantonio e Limonelli!). Ma anche elementi esperti della categoria come Brugaletta, Russo, Palermo, Carrozza, Carbonaro e Bucolo, vero e proprio metronomo del centrocampo, tra i migliori in campo nella gara d’esordio.
Forfait di capitan Savanarola, Mollica l’unico reduce contro il Cittanova
Il forfait di Savanarola, proprio nell’imminenza della sfida con il Cittanova, ha fatto sì che in campo andasse un Acireale nuovo per dieci undicesimi. Con il classe 2000 Mollica unico rappresentante della formazione allora allenata da De Sanzo. Giovanni Marchese ha schierato un undici praticamente inedito, ma lustrato a puntino, e già ad un livello di condizione apprezzabile. Basti rivederlo, l’avvio granata, impostato su ritmi così elevati che l’avversario, chiuso nel guscio del 5-3-2 di Angelo Galfano, per una decina di minuti è parso frastornato. Tanto da dover ricorrere ad un campionario di rudezze per contenere i guizzi di un irresistibile Fratantanio.
Limonelli, peccato quel gol fallito da pochi passi
In questa fase di impatto con la partita, l’undici di casa poco o nulla ha concesso all’avversario. E poco è mancato anzi che passasse al primo assalto. Ed è stato un vero peccato che Limonelli, bravissimo nella scelta del fraseggio, non lo sia stato altrettanto nella mira. Pallone a sfiorare il palo della porta di Bruno, del gol soltanto l’illusione. Chiara, per quasi tutta la prima frazione di gioco, la supremazia della formazione di casa. E lo conferma il fatto che il primo tentativo di offesa del Cittanova è stato registrato dopo trenta minuti di gioco (diagonale di Giannaula, fuori bersaglio).
Cala un tantino l’Acireale nella ripresa, Cittanova ad un passo dal pari, ancora 0-0
Equilibrio ristabilito nella ripresa, con il Cittanova a farsi più ardito. E l’Acireale a denunciare, a mano a mano che i minuti scorrevano, i segni della stanchezza. L’undici di Marchese è riuscito in qualche modo a tenere il campo, ma ha dovuto faticare un tantino di fronte alle iniziative d’offesa degli ospiti che, a pochi minuti dal termine, hanno avuto l’occasione per riequilibrare il punteggio. Bravissimo Giappone a smanacciare in angolo una conclusione dalla distanza di Boscaglia. Per l’Acireale un buon pari (sia pure non senza un pizzico di rammarico) sottolineato dagli applausi dei tifosi presenti in buon numero sugli spalti del Comunale di Aci Sant’Antonio. Buon segno, di sicuro, l’intesa tra pubblico e squadra e premessa di soddisfazioni – c’è da augurarselo, almeno – per quanti amano la maglia granata.
Giovanni Lo Faro