Ricorrenza / 30 anni di episcopato di monsignor Salvatore Gristina diviso tra Palermo, Acireale e Catania

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vescovo Gristina

Il 3 ottobre 1992, nella Cattedrale di Palermo, l’Arcivescovo Cardinale Salvatore Pappalardo, ordinava Vescovo il giovane Vicario Generale dell’Arcidiocesi, Monsignor Salvatore Gristina. Da allora sono passati trent’anni!
Trenta anni di ministero episcopale svolto fino al 1999 come Vescovo Ausiliare di Palermo, dal 1999 al 2002 come Vescovo di Acireale e, infine, dal 2002 al 2022 come Arcivescovo-Metropolita di Catania.

Da queste pagine ricordiamo, con affetto e devozione gli anni, pochi purtroppo, in cui Mons. Gristina è stato ad Acireale.
Un ministero breve, caratterizzato da un grande amore per la Chiesa diocesana, manifestato – innanzitutto – nell’attenzione ai Presbiteri “suoi primi collaboratori”.  Lungi da qualsiasi forma di paternalismo, si traduceva in affetto e cura particolare del presbiterio. Ha seguito con sollecitudine il cammino del giovane clero ed  ha espresso segno di venerazione e particolare affetto nei confronti dei Sacerdoti anziani.  Riconoscendo il bene da essi seminato nei tanti anni di ministero sacerdotale offerto e speso per le varie comunità dove lo avevano esercitato.mons.Gristina

Monsignor Salvatore Gristina: un ministero generoso e sensibile

Un ministero segnato, nella prima fase, dalla celebrazione del grande Giubileo del 2000 che lo ha visto, generosamente impegnato, nelle varie celebrazioni giubilari (sono state più di settanta) in Cattedrale. E che gli hanno permesso di conoscere a fondo la diocesi e individuare laici generosi, preparati e attenti che ha sostenuto e promosso. La fondazione del Serra Club è espressione di questa valorizzazione.
Un ministero semplice, vissuto in una quotidianità scandita da incontri personali e comunitari, da convivialità, da attenzioni, da sensibilità uniche.

Oggi ci uniamo al Suo rendimento di grazie per il traguardo raggiunto. In questi primi mesi del suo “pensionamento”, abbiamo avuto la gioia di incontrarlo più volte in Diocesi, invitato da varie comunità e, ci auguriamo, di averlo sempre più spesso.

Dalle pagine del giornale auguriamo a Lui un ministero ancora fecondo “a lode di Dio e per il bene della Santa Chiesa”. E, con l’affetto di sempre, diciamo “ad multos, plurimosque annos, cara Eccellenza”.

Don Roberto Strano