Il monastero femminile “Uspenskij” di Roma è un monastero di rito bizantino di lingua slava dedicato alla Madre di Dio nel mistero della sua Dormizione (Assunzione per la Chiesa latina). Il monastero venne fondato dalla Congregazione per le Chiese orientali, il cui prefetto al tempo era il Card. Tisserant, con la benedizione del Sommo Pontefice Pio XII. Lo scopo della fondazione era quello di avere a Roma un luogo dove si pregasse per la rinascita spirituale della Russia, allora oppressa dal comunismo, e per l’unità delle Chiese. Si riunirono a Roma le prime quattro suore russe che si trovavano in Congregazioni di rito latino dopo essere emigrate dalla Russia. Si voleva anche dare loro la possibilità di vivere la spiritualità nella quale erano nate e più consona alla loro mentalità e cultura.
Il monastero femminile Uspenskij nacque per pregare per la rinascita spirituale della Russia
Il 10 luglio 1959 Sua Santità Giovanni XXIII nel documento d’erezione del monastero alla dignità di diritto pontificio lo definì “un ornamento della sua diocesi, simbolo, invito e pegno d’unione”. Papa Paolo VI ricevette in speciale udienza le monache: “Voi siete la radice per l’avvenire”, disse fra l’altro promettendo preghiere. La vita contemplativa è preghiera e partecipazione alla liturgia. Nel silenzio e nella solitudine si cerca l’intimità con Dio attraverso lo sforzo quotidiano della conversione. La monaca è colei che prega, vive nella conversione continua. Le monache si occupano anche di confezione di paramenti per i vari riti orientali, di pittura di icone, di traduzioni, di giardinaggio e di lavoro nell’orto. Il monachesimo orientale non ha mai conosciuto la distinzione tra ordini e congregazioni.
La vocazione monastica è una sola e sorge dal dono dei sacramenti del Battesimo, dell’Eucaristia e della Cresima. La vita monastica è vissuta come vocazione battesimale, come dono e come carisma. Il Typicum del monastero prevede sia la possibilità dell’eremitismo assoluto come pure non esclude opere annesse al monastero per le monache che sentono una chiamata a qualche attività esteriore.
Nel monastero femminile Uspenskij di Roma si alternano preghiera e lavoro
Questa piccola presenza orientale a Roma vuole essere anche un ponte tra le Chiese occidentale e orientale e per far conoscere la tradizione liturgica orientale ed iconografica. Affinché “l’Occidente si eserciti a conoscere quell’anima orientale, alla quale lo lega tanta parte della sua storia e oggi una sempre più struggente nostalgia di comunione” (da un discorso del card. Achille Silvestrini) e così diventare dono gli uni per gli altri.
Orario della nostra giornata è il seguente: ore 5.20 Oktoich (ufficio del mattino), segue ora I, ora III, Divina liturgia, colazione, preghiera personale. Dalle 9 alle 12 lavoro, alle 12.25 ora VI e IX, pranzo, riposo, lettura spirituale. Dalle 15.30 alle 17.30 lavoro, Vespro, cena, Compieta, preghiera in cella. Concludendo questa presentazione, le monache chiedono una preghiera per meglio corrispondere al misericordioso piano di Dio, continuando la loro vita “nascosta con Cristo in Dio”.
Le monache del monastero Uspenskij di Roma