Cina / Ombre e prospettive dal XX congresso del partito comunista

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Cina congresso sala popolo

Si è concluso Sabato 22 ottobre 2022 il XX congresso del partito comunista in Cina presso la “grande sala del popolo”, sede del parlamento cinese. L’assemblea si tiene ogni cinque anni e vede cambiamenti nella conformazione del partito, nel suo statuto e nel suo programma.

Cina / XX congresso del partito comunista cinese

Il congresso si è aperto con un discorso di Xi Jinping in cui il leader cinese elogia l’operato del partito negli ultimi cinque anni. A partire dalla severa campagna anti-corruzione che ha portato all’arresto dei ministri della pubblica sicurezza e della giustizia. Fino alle misure “zero-covid”. Il leader del PCC incoraggia e ribadisce le azioni del partito nel contrastare la minaccia del virus. La Cina rimane ancora oggi uno dei pochi paesi che mantengono le restrizioni e i lockdown nonostante i pesanti rallentamenti dell’economia e le feroci proteste dei cittadini.

Il discorso, della durata di un’ora e quaranta minuti, ha fornito un elenco degli obiettivi che si pone il partito per i prossimi anni. In primis un risollevamento dell’economia che possa anche aumentare l’influenza della Cina a livello internazionale e renderla indipendente dal punto di vista scientifico-tecnologico. Il discorso si concentra anche sulla questione energetica. Xi Jinping ribadisce il suo sostegno verso l’uso di nuove fonti di energia rinnovabile e l’obiettivo di diventare “carbon-neutral” entro il 2060.

XX congresso del partito comunista cinese / L’allontamento di Hu Jintao

Tutti i giornali del mondo parlano della misteriosa “scomparsa” di Hu Jintao dal congresso. L’ex segretario del PCC è stato portato con forza fuori dalla sala prima della votazione per il sostegno a Xi Jinping come leader del partito. Secondo la “Xinhua”, l’agenzia di stampa controllata dal consiglio di stato, il partito ha allontanato Hu Jintao per un malore. Ad oggi, però, qualsiasi ricerca che riguardi Hu Jintao su Weibo, il corrispondente di twitter in Cina, non porta a nessun risultato.

Cina / Terzo mandato per Xi Jinping

Nel 2018 una modifica alla costituzione ha eliminato il limite di due mandati per la presidenza del partito comunista cinese. Il 23 ottobre 2022 Xi Jinping, per la prima volta nella storia, viene così riconfermato per un terzo mandato a capo del partito comunista cinese. Con la riforma del 2018 e il discorso di apertura del congresso, in cui si disse pronto ad affrontare le “sfide future”, risultavano chiare le intenzioni di Xi Jinping di mantenere la propria carica. Non è quindi un caso che i nuovi membri del comitato permanente, che ha il compito di nominare il segretario generale, siano tutti suoi fedeli sostenitori. Non sono mancate, per la cronaca, le congratulazioni da parte del leader russo Putin e del leader nordcoreano Kim Jong-un.

Cina congresso Xi Jinping

Già a seguito del XIX congresso il pensiero di Xi Jinping veniva incorporato all’interno della costituzione, ponendo l’attuale segretario del PCC sullo stesso piano di Mao Zedong e Deng Xiaoping. Il XX congresso consolida i poteri di Xi Jinping che diventa, ufficialmente secondo la costituzione, il nucleo del partito comunista cinese. Le modifiche riguardano anche il cosiddetto sistema “una Cina, due sistemi”. Entra all’interno delle costituzione, in maniera ufficiale, l’opposizione all’indipendenza di Taiwan.

XX congresso del partito comunista cinese / “Una Cina, due sistemi”?

Non stupisce, infatti, il silenzio riguardo la situazione ucraina. L’intera assemblea ha dedicato un enorme applauso al leader del partito nel momento in cui ha parlato della necessità della Cina di essere riunificata. Secondo il partito, la questione di Taiwan è una faccenda che riguarda solo il popolo cinese. Il segretario del PCC ha chiarito che, nonostante il partito speri in una riunificazione pacifica, non rinuncerà mai all’uso della forza qualora fosse necessario. Non sono mancate, infatti, lodi nei riguardi della polizia di Hong Kong per il modo in cui ha gestito le proteste iniziate nel 2019.

Taiwan già qualche giorno fa ribadiva la sua posizione in cui respingeva il modello “una Cina, due sistemi” dichiarandosi un Paese sovrano e indipendente. A seguito del congresso Taipei esorta Pechino ad abbandonare la “vecchia mentalità di aggressione e confronto” e invita a risolvere la situazione in maniera pacifica.

Come reagiranno gli Stati Uniti?

Cina Taiwan Nancy PelosiHa fatto molto discutere la visita di Nancy Pelosi  a Taiwan avvenuta ad Agosto 2022. Per molti la visita della speaker della camera dei rappresentati sancisce la fine della politica “ambigua” di Washington. Dopotutto Pechino reagì in maniera piuttosto severa sospendendo l’importazione di materiali e prodotti provenienti dalla Repubblica di Cina.

Il presidente Joe Biden, in un’intervista alla CBS del mese scorso, affermava: “confermiamo quello che abbiamo firmato molto tempo fa. E che ci sia la politica dell’unica Cina. […] Non li stiamo spingendo (Taiwan) all’indipendenza, quella è una loro decisione”. L’intervista continua con delle affermazioni che confermano il sostegno delle forze armate statunitensi al fianco di Taiwan se la Repubblica Popolare Cinese dovesse attaccare. Rimane però in silenzio, la Casa Bianca, rispetto alle nuove affermazioni di Xi Jinping riguardo Taiwan. La speranza è che non si verifichi una situazione analoga a quella ucraina, tragico precedente dell’era moderna.

Francesco Guglielmino

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