Sono dieci i finalisti selezionati tra i giovani seminaristi di tutta Italia per la Prima Edizione del Concorso nazionale “Seminaristi musicisti”.
Questo concorso, indetto dal Serra Club nazionale e coordinato dalla prof.ssa Vera Pulvirenti, segretaria del distretto di Acireale- spiega un comunicato- era riservato ai soli seminaristi dediti all’arte della musica e del canto. Venticinque i Seminari che hanno partecipato alla competizione, con oltre ottanta seminaristi provenienti da tutta Italia anche da Cagliari, Bressanone, Monreale e Messina.
Rosario Pittera finalista al concorso “Seminaristi musicisti” del Serra club
Hanno partecipato al concorso, quando erano ancora alunni del Seminario Vescovile di Acireale, i neo sacerdoti Antonio Agostini e Rosario Pittera, quest’ultimo classificatosi tra i primi 10 finalisti.
Don Rosario si è esibito, presentando i brani partecipanti al concorso, all’apertura dell’anno sociale del Serra nei locali del Seminario Vescovile di Acireale. Presenti il Governatore del Distretto della Sicilia e della Calabria Michele Montalto, il Presidente di Acireale Alfio Cristaudo. Il Cardinale Paolo Romeo, il nuovo Rettore e vice Cappellano Mons. Giovanni Mammino. E anche il già Rettore e vice Cappellano Don Marco Catalano, che è stato ringraziato per il suo servizio donato in questi anni.
Serra club, solo in tre a Roma per la finale del concorso Seminaristi musicisti
Solo in tre si esibiranno a Roma per la finale del 18 novembre prossimo che si svolgerà durante il Consiglio nazionale del Serra Club. La giuria, oltre alla prof.ssa Vera Pulvirenti, sarà presieduta da Mons. Marco Frisina, presbitero, compositore e direttore di coro italiano.
Questo concorso è promosso, come afferma la Costituzione Sacro Sanctum Concilium del Vaticano II, perchè è importante che nei seminari si curi “la formazione e la pratica musicale. La tradizione musicale di tutta la Chiesa costituisce un tesoro di inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell’ arte. Specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrale della liturgia solenne”.
La Chiesa poi accoglie nel culto divino tutte le forme della vera arte, invitando inoltre a “mirare al fine della musica sacra, che è la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli”.