Intervista all’autrice di “I want you” Maria Rosa Poggio: “Gesù chiama tutti e ciascuno, nessuno è escluso”

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I WANT YOUPubblichiamo l’intervista rilasciata da Maria Rosa Poggio, autrice del libro “I want you – Chiamata e missione, l’avventura dei dodici continua”, appena pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana.

–  Può illustrarci i diversi elementi che compongono il titolo dell’opera, cioè “I want you”, “chiamata e missione”, “l’avventura dei dodici continua”?
“Ho scelto per il titolo, come primo codice comunicativo, la lingua inglese, oggi la più diffusa e conosciuta nel mondo. La fede cristiana infatti si incarna nella storia e parla alle donne e agli uomini di oggi, nelle lingue e attraverso i codici di comunicazione che meglio conoscono e comprendono. Essa continua a testimoniare e a trasmettere lo stesso messaggio di rivelazione e di salvezza delle origini: quello rappresentato da Gesù e dal suo Vangelo, quello affidato ventuno secoli fa da Gesù ai suoi Apostoli. Gesù chiama tutti e ciascuno, e nessuno è escluso. Ci chiama per nome, vuole proprio ciascuno di noi: ci chiama per rivelarci la sua salvezza, per amarci del suo amore, per inviarci in missione. Il Vangelo non è antico, vecchio, datato. Il Vangelo è Cristo Risorto e vivo, e quel Risorto oggi chiama me, chiama ciascuno di noi, per inviarci in missione. I Dodici lo hanno fatto in modo straordinario all’inizio del cristianesimo: loro oggi non ci sono più, ma c’è la Chiesa, dunque ci siamo noi, e la loro avventura quindi continua attraverso di noi”.
 – A quale idea s’è ispirata per la scelta dei brani presentati nel volume?
“Sono tutti brani del Nuovo Testamento: testimoniano momenti di incontro, di chiamata, di scoperta della fede, di missione. Nell’orizzonte evangelico rendono conto anzitutto della fede pre-pasquale: i brani raccontano di donne e di uomini, apostoli e discepoli, gente comune o notabili di Galilea e di Giudea che incontrano Gesù e ne scoprono lo straordinario e misterioso carisma, il fascino di una persona speciale che parla e agisce con autorità, con la consapevolezza di essere il Figlio. Molti di loro decidono di rischiare la loro vita con Gesù. In realtà è sempre Gesù che di fatto per primo incontra, sceglie, ama e chiama. Alla luce della risurrezione poi tutto si renderà più chiaro: allora riconosceranno in Gesù il Signore, e quelli stessi saranno da allora addirittura disposti a dare la vita per Gesù. Quella esperienza di chiamata, di fede, di testimonianza è giunta fino a noi e noi siamo chiamati a comunicarla, a farla circolare, a donarla a tutti gli uomini”.
Non manca, inoltre, un riferimento costante al Catechismo della Chiesa Cattolica e al magistero dei Pontefici Benedetto XVI e Francesco
“La fede ha come riferimenti la Sacra Scrittura, il Magistero della Chiesa, i Sacramenti e la quotidiana testimonianza dei credenti in Cristo. La luce della rivelazione evangelica illumina lo sforzo che generazione dopo generazione la Chiesa compie per annunciare con le parole e con le lingue del suo tempo, alle donne e agli uomini concreti del suo tempo il messaggio della rivelazione. Il Catechismo è lo specchio contemporaneo in cui quella luce si riflette. L’annuncio si incarna poi nelle opere, senza le quali la fede rimane lettera morta. E le opere sono fatte anche di testimonianza. La Chiesa di Roma, attraverso la parole del suo Vescovo, presiede nella carità l’impegno di tutte le Chiese a far risuonare con forza il messaggio del Vangelo, a farlo giungere con appassionata sollecitudine a tutti e a ciascuno, a cominciare dai più giovani”.
– Un’altra peculiarità del volume sono le immagini…
“Nel nostro tempo, forse più che nel passato, si comunica con le immagini prima ancora che con le parole. “Vedere” l’episodio evangelico attraverso disegni moderni che sanno restituire il contesto e l’emozione degli eventi in modo non convenzionale può risultare molto utile. Mi auguro che in I want you, attraverso i disegni di Luca Saglietti, si sia riusciti a raggiungere questo obiettivo”.
Quale contributo può offrire quest’opera a un percorso di pastorale giovanile?
“Ho proposto temi in qualche modo strategici della pastorale giovanile: la richiesta di senso, l’incontro con l’Altro e con la Parola, le Beatitudini, e soprattutto l’evento fondante della Risurrezione. Sono come tante piccole tessere di un mosaico formativo: possono essere usate tutte insieme oppure diversamente composte, ma dovrebbero comunque risultare utili alla costruzione di un fondato e sempre nuovo e originale percorso formativo”.
Il volume può accompagnare e sostenere un itinerario di ricerca individuale, ma è anche adatto per una fruizione di gruppo…
“Direi che è particolarmente adatto alla fruizione di gruppo: le rubriche “a tu per tu con il testo”, “rileggiamo insieme il testo” e “per riflettere insieme” sono state pensate appositamente per costituire un utile supporto alla gestione condivisa di una piccola collettività, in particolare di giovani, che voglia impegnarsi in un percorso formativo di educazione alla fede e di catechesi. Tuttavia il materiale contenuto nel libro si presta anche ad una riflessione e meditazione personali: ogni cristiano è chiamato a conoscere sempre meglio la Parola di Dio che si fa carne e vita nella Chiesa di ogni tempo”.
– Lei è da molti anni impegnata nella catechesi dei giovani. Quali cambiamenti rileva da una generazione all’altra negli ultimi decenni?
“E’  importante prendere coscienza di come sia cambiato lo scenario del mondo giovanile: è molto più variegato e interculturale di qualche decennio fa, molto più ampio a livello anagrafico – copre di fatto un range che va da quella che un tempo si considerava la pre-adolescenza sino alla prima maturità –, molto più abituato a comunicazioni “veloci”, e di fatto molto più esigente. I giovani oggi hanno una domanda di senso sempre più “alta”, rigorosa e critica: vogliono conoscere, avvicinarsi alle fonti, impadronirsi degli strumenti interpretativi e di analisi critica. Ecco perché in I want you ho ritenuto importante fornire al lettore – nell’ambito di una selezione di brani tutti in qualche modo emozionanti e coinvolgenti – anche una sia pur elementare “cassetta degli attrezzi” interpretativa del testo evangelico: una cassetta integrata e completata con opportuni riferimenti al Catechismo e al Magistero pontificio”.
– Come parlare di Gesù ai giovani di oggi?
“Come ho già detto, i giovani oggi sono più che mai esigenti. Credo che la “formula di successo” per una efficace evangelizzazione e catechesi ai giovani di oggi continui a essere quella, eccellente, messa in atto dagli apostoli: annunciare il Cristo crocifisso e risorto, e testimoniare la fede in lui e nel suo Vangelo con la vita, se occorre anche a costo della vita. Come in tempi a noi neanche troppo lontani hanno fatto in America Latina Oscar Romero e in Sicilia padre Puglisi. Oggi meno che mai i giovani non si accontentano di parole in libertà, ma esigono onestà intellettuale e testimonianza concreta: richiedono ai loro interlocutori preparazione culturale, empatia e sensibilità, capacità di ascolto e di accoglienza, azione concreta e credibilità di vita”.