Libri / Effusioni d’amore per la Madonna del Lume nei versi di Giovanni Grasso

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Madonna del Lume copertina La matri santissima du lumi

Giovanni Grasso nel libro intitolato alla Madonna del Lume esprime in terzine in lingua siciliana grande amore e venerazione per Maria

Ci sono molti modi di amare, anche se l’Amore è uno solo, un insieme unico di sentire nel cuore, di pensare nella mente e di manifestare nella vita. A questo mi ha fatto pensare la lettura delle terzine in dialetto siciliano (con il testo in italiano) di Giovanni Grasso: La Matri Santissima du Lumi.

La sua opera è un’effusione d’amore per la Madre di Dio, a cui l’autore esprime quanto coltiva fin da quando è nato, accompagnato dall’amore di sua madre, a cui il suo lavoro è dedicato.
In effetti, egli ringrazia la madre per il dono della vita e si abbandona in effusioni di amore verso la Vergine Santissima. Ad essa attribuisce un nome nuovo, “Vergine del Lume”, perché Lei è Colei che ha dato alla luce “La Luce Vera”, quella senza tramonto, Gesù, il Sole della vita, Luce in ogni oscurità. Così, il prologo del Vangelo di Giovanni proclama “il Verbo, si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi … e a quanti hanno creduto, ha dato il potere di diventare figli di Dio” .

Il culto della Madonna del Lume

Da questo nome, tra i tanti nomi attribuiti a Maria dai fedeli, nei secoli e nel mondo intero, l’autore va in cerca delle origini di un culto fatto di Luce, dedicato alla Madre del Redentore.
Così egli partendo dalle origini di questo titolo passa in rassegna le storie di chi ha iniziato questo culto. Con quali documenti pontifici e magistrali della Chiesa è stato autorizzato e riconosciuto. Quali devoti (fedeli e/o religiosi) l’hanno proposto e divulgato, con quali immagini, dipinti, simboli ed altro è raffigurata, in quali luoghi è particolarmente venerata.libro di Giovanni Grasso

Nel libro si trovano le foto che documentano quanto l’autore racconta.
E’ particolarmente interessante lo stile del suo dire. Egli compone terzine, alla maniera di Dante, in dialetto siciliano, la lingua delle madri, quella che dà inizio alla relazione tra l’adulto e il neonato. Così con il latte materno s’incarna anche il cammino di fede, in ogni figlio che viene al mondo.

In dialetto, per ricordare la madre e onorarla e ringraziarla? Per dire che egli ama la Vergine Santissima sin da quando era incapace di parlare, di capire? In dialetto per dire che non ha mai smesso di amare e di venerare la Santissima Vergine? Ma perché anche la riscrittura nella lingua italiana?
Non lo sappiamo. Ma il lettore percepisce che questa storia che l’autore racconta è una storia che tutti devono sapere. Perciò, per facilitare la comprensione e per allargare la cerchia dei lettori, è bene scriverla anche in italiano, la lingua ufficiale.

La Madonna del Lume venerata in tanti luoghi

Il racconto si ripete per ogni luogo dove il culto alla Vergine del Lume viene celebrato. Perché in ogni luogo c’è una storia nuova da essere conosciuta, un nuovo miracolo, nuovi fedeli, nuovi riti e modi di onorare Maria, la Madre di Gesù e Madre nostra.dipinto custodito nel santuario di San Stanislao Kostka

Così si possono conoscere i luoghi dove avvengono queste celebrazioni in suo onore. E si apprende che a partire dal Santuario San Stanislao Kostka, fin dal 1722 e l’opera dei padri della Compagnia di Gesù, iniziato a Palermo, si è diffuso a Porticello, è giunto a Linera, luogo caro all’autore, essendovi nato e cresciuto.

Ancora in Sicilia, un dipinto della Madonna del Lume si trova all’interno del Palazzo Adriano, una delle 14 prebende canonicali istituite dal Vescovo di Agrigento. Ma anche a Racalmuto, Canicattì, Naro, Palma di Montechiaro, Bivona nella sua provincia. E a  Francavilla di Sicilia in provincia di Messina e nel catanese, a Bronte, e ancora in provincia di Enna, a Pietraperzia e Barrafranca e in provincia di Ragusa a Comiso, a Vittoria e ad Avola.

La madonna del Lume

Processione a mare a Porticello

A Delia, a Mussomeli e a Mazzarino in provincia di Caltanissetta, a Castelbuono, a Contessa e a Cefalù nel palermitano e nel trapanese, ad Alcamo, a Partanna e a Salemi. Fuori dalla Sicilia, Bari, a Grottaglie e in Calabria a Cessaniti, nella frazione di Rombiolo, a Favelloni in provincia di Vibo Valenza.
E perfino lungo le rive del Po, nel ferrarese a Melara, un Santuario sorge a Pace –Copparo, proprio nell’anno e nel mese natale dell’autore.  Una statua si trova anche a Malta. L’autore conclude la sua rassegna con una sua accorata preghiera, a Maria SS del Lume:

“O Gran Riggina, bedda Màtri d’amuri, / lassa aperta nto to cori ‘na spiragghia,/ pi cu pinìa tra stenti, chiantu e duluri / ….  A ogni òmu, ‘a tò manu vacci pruiennu  /Accumpagnilu  fina ca ncelu u vidi arrivari … comu ‘a Vostra ferma Manu nun lu fa cascari,/ a ognunu dati Lumi,  fina ca ni Diu è arrivatu.

Giovanni Grasso – La Matri Santissima do Lumi – Terzine in lingua siciliana con testo a fronte.
pagg. 300  Siculgrafica Edizioni  € 22,00

Teresa Scaravilli