In un’intervista con l’attore ed autore acese Mario Patanè abbiamo dialogato sulla sua ultima opera letteraria, Caspeta! Il cinema di Angelo Musco, approfondendo la figura del regista ed attore siciliano e dialogando anche sull’importanza che l’autore siciliano ha avuto nel panorama nazionale.
Mario Patanè, come ha avuto l’idea di scrivere questo libro e da cosa nasce il desiderio di raccontare di Angelo Musco?
Molti anni fa, sono venuto a conoscenza dei negativi dei film di Angelo Musco. E da lì mi sono reso conto del bisogno di conservare le pellicole. Parecchi anni dopo, alla festa del cinema di Roma, le ho cercate alla cineteca nazionale. E, non trovandole, ho sentito il bisogno di documentarmi, fino a quando, dopo tante ricerche, il comune di Catania non è riuscito ad occuparsi del loro restauro. Alla fine dei lavori, molto lunghi, si è riusciti a digitalizzare un film C’era una volta Angelo Musco e, a questo punto, mi è venuta l’idea di scrivere un libro, lavorando insieme a Nino Genovese con cui ho curato il libro.
Come racconterebbe il cinema di Musco?
Direi intanto che la figura di Musco è fondamentale per la storia del cinema italiano. Nasce come attore comico, ma si rivela un attore nel senso più ampio del termine. Non è un caso infatti se personalità come Luigi Pirandello, Nino Martoglio, Luigi Capuana abbiano scritto per lui. Di Musco colpisce certamente il lato umano: le sue origini sono molto umili e conservò per sempre questo suo aspetto della personalità nel corso della carriera artistica.
Dopo la proiezione del film di Angelo Musco alla sessantottesima edizione del Taormina film festival e dopo l’acquisizione delle pellicole da parte del MiBACT, trova ci sia una voglia di far riscoprire questo autore al grande pubblico?
Sì assolutamente, c’è una voglia di riscoprire la sua opera. Purtroppo i film di Musco si sono volutamente dimenticati, in quanto sempre associati al periodo storico in cui lui li scrisse, ovvero quello del fascismo, e la sua opera non è più circolata dagli anni cinquanta in poi. È molto importante che venga riscoperto, sopratutto in Sicilia.
Trova abbia influito nei confronti di Musco la cancel culture ? (Cultura della cancellazione)
Sì: non si può associare l’operato di un artista con il contesto storico nel quale questi ha operato.
Giulia Bella