Sopra l’omonimo monte sorge Erice, caratteristico borgo medievale della provincia di Trapani. L’incantevole cittadina un tempo era tra i comuni più estesi della Sicilia e si chiamava Monte San Giuliano. Ad oggi, i residenti del borgo medievale sono rimasti solo un migliaio, ma nel periodo estivo Erice accoglie una grande quantità di turisti attratti dalle sue atmosfere e tradizioni.
Erice / Da ieri a oggi
Erice oggi è una vera e propria città-monumento che conserva architetture risalenti sino al periodo elimo-fenicio-punico. Ne danno prova le sue famosissime mura ciclopiche, i suoi castelli e le meravigliose chiese. Dalla Vetta che si affaccia sul Mediterraneo è possibile godere una vista mozzafiato che arriva fin a Mazara del Vallo. Molte e diverse popolazioni antiche hanno vissuto in questo luogo che è diventato col tempo il faro di pace del Mediterraneo. Nell’antica Erice si accendevano infatti fuochi nel recinto benedetto della dea della fecondità, per segnalare la via ai marinai in cerca di approdo. Nel 2014 è stata insignita della bandiera rossa dei borghi più belli d’Italia.
Le piccole stradine tortuose fatte da pietra grigia, i cortili decorati, i suoi giardini testimoniano il suo stile tipicamente medievale. Inoltre, Erice è famosa anche per i folcloristici mercatini di Natale: essi sono allestiti su dei muretti chiamati Balatari, dove è possibile comprare prodotti artigianali come i tipici tappeti ericini e le ceramiche riccamente decorate. Dal 1963 Erice è sede del Centro di cultura scientifica intitolato a Ettore Majorana, istituito dal professor Antonino Zichichi. Il centro è divenuto nel tempo un importante punto di riferimento per la ricerca scientifica internazionale. Per questo motivo alla cittadina è attribuito l’appellativo di città della scienza.
Erice / Le meraviglie del borgo medievale sul monte
La storia di Erice affonda le sue radici in un passato lontanissimo, che vede come protagonisti popoli come gli Elimi e i Sicani. Queste popolazioni veneravano una dea della fecondità e protettrice dei naviganti. Alla dea dedicarono un tempio a cielo aperto che mantennero fino alla caduta dell’Impero Romano. Successivamente, i re normanni d’Altavilla trasformarono il tempio: essi fecero di tutto per cancellare i riti pagani e distrussero il tempio costruendoci sopra il famoso Castello di Venere. La sua posizione strategica permetteva di scorgere in anticipo i nemici provenienti da terra o dal mare.
Con la costruzione del Castello furono costruite anche le mura e le Torri del Balio, un tempo collegate al castello con un ponte levatoio, oggi sostituito da una scalinata. Sotto le torri, su una piattaforma rocciosa, si trova la Torretta Pepoli, una residenza in stile moresco fatta costruire nel 1870 dal conte A. Pepoli per divenire un pacifico e panoramico ritrovo di uomini di cultura. Oggi è diventata Osservatorio permanente di Pace e Faro del Mediterraneo ed ospita un museo multimediale nel quale vengono raccontate le storie e le tradizioni di Erice.
Erice / Architettura dentro le Mura Ciclopiche
Avvolgono Erice, e abbondano al suo interno, strutture ricche di storia: sono le imponenti Mura Ciclopiche, costituite da enormi massi sistemati da Porta Trapani a Porta Spada. Gli Elmi le costruirono nel periodo che va dal VII al VI secolo a.C. per difendere la città nel suo punto più vulnerabile. I Fenici le ampliarono e potenziarono: ancora oggi sono visibili delle incisioni relative all’alfabeto fenicio, nei pressi di Porta Carmine. All’interno delle mura è possibile visitare la struttura più importante di Erice, ovvero il suo Duomo. Il suo nome intero è Real Chiesa Matrice Insigne Collegiata, dedicata alla Vergine dell’Assunta e fatta costruire da Federico II come ringraziamento alla città che lo ospitò dopo aver lasciato Palermo durante la Guerra dei Vespri (1282-1314). Per la costruzione, oltre alla pietra e al marmo di Carrara, utilizzarono anche materiale proveniente dall’antico tempio.
Scendendo una scalinata si raggiunge il Quartiere Spagnolo, una struttura militare costruita nel XVII secolo. In quel periodo vigeva l’obbligo di posata, ovvero l’obbligo di offrire vitto e alloggio ai soldati spagnoli a presidio della zona. Gli abitanti di Erice però non volevano averli vicino, così costruirono la caserma più decentrata rispetto al paese. I lavori vennero interrotti improvvisamente e rimase abbandonata fino all’800. I lavori di restaurazione ricominciarono solamente nel 2005 ed oggi ospita al suo interno due mostre del Museo degli Antichi Mestieri. Si tratta di una sezione del Museo A. Cordici, che espone oggetti e attrezzi dei mestieri antichi, tra cui la pesca del tonno e l’artigianato.
Milena Landriscina