Poeti acesi di ieri e di oggi nell’omaggio del Lions club alla sicilianità

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Gli ospiti intervenuti alla serata
Gli ospiti intervenuti alla serata
Gli ospiti intervenuti alla serata

Un omaggio alla sicilianità. Un omaggio ai poeti acesi di ieri e di oggi che hanno usato la lingua siciliana per le loro composizioni. È stato questo lo scopo con cui è stata organizzata dal Lions Club di Acireale la manifestazione “Poetare in lingua siciliana”, svoltasi presso l’aula magna del liceo scientifico “Archimede” con la collaborazione dell’associazione ex alunni dello stesso liceo. Una sorta di parallelo tra i poeti acesi di oggi e quelli di ieri, presenti realmente i primi a recitare le loro composizioni, presenti spiritualmente i secondi. Tra i primi, Maria Bella Calabretta, insegnante elementare in pensione che si è commossa nel leggere una composizione dedicata alla madre che compirà quest’anno 100 anni. A seguire, Giovanni Grasso (originario di Linera ma di fatto acese, perché nato prima dell’istituzione del comune di Santa Venerina, quando Linera era ancora frazione di Acireale), della cui vasta produzione poetica è stata presentata “’A spiranza”, la sua poesia più premiata in assoluto. E infine Nino Grasso Atlante (figura arcinota nella nostra città, la cui vena poetica feconda e inesauribile è attiva – forse – fin dalla sua nascita, essendo egli, come poeta, anche figlio d’arte), il quale ha proposto un suo recente bozzetto sulle quattro stagioni.

Poetare_1a - Officina d'arte
Gli attori dell’Officina d’arte sul palco

I poeti di ieri sono stati invece fatti rivivere magistralmente attraverso le voci degli attori dell’“Officina d’arte di Alfio Vecchio”: Cettina Ardita, Tina Leotta, Giovanni Pulvirenti, Rodolfo Torrisi e, naturalmente, lo stesso Alfio Vecchio. Sono quindi risuonati in sala i versi di Venerando Gangi, poeta del ’700 autore di favole e favolette che richiamano alla mente Esopo, Fedro e il francese La Fontaine; di Vincenzo Grasso, padre di Nino Grasso Atlante, che nelle sue liriche propone la sua filosofia di vita; e di Michele Pricoco, definito “acese di Aci Catena e catenoto di Acireale”, autore di tantissimi bozzetti siciliani sia in prosa che in versi e autore anche di varie opere teatrali.

E non poteva mancare un omaggio ad uno dei più grandi poeti siciliani, Nino Martoglio, che nella sua “Centona” dà il meglio di se stesso. Alfio Vecchio e gli attori della sua “officina” ne hanno proposto il famoso “Cummattimentu di Orlandu e Rinaldu”, che si muove anche nella tradizione dell’opera dei pupi siciliana. Ospite d’onore della serata è stato inoltre Alessio Patti, attore catanese e autore lui stesso di poesie in vernacolo.

L’attenzione degli intervenuti è stata tenuta desta, oltre che dai gradevoli versi delle poesie siciliane proposte, anche dal gruppo folk “Vecchia Jonia” con alcuni balletti e scenette popolari tipiche del nostro territorio, e dall’animatore della serata prof. Giovanni Vecchio, che si è mosso sulla ribalta come un collaudato showman, con la collaborazione dell’attrice Carola Colonna. E non sono mancati i saluti ed i ringraziamenti dei presidenti dei due sodalizi Saro Musmeci (Lions) e Liddu Blanco (ex alunni “Archimede”).

Nino De Maria