Come è ormai tradizione da alcuni anni, il giorno del solstizio d’estate appassionati di astronomia, turisti e semplici curiosi si sono ritrovati nella Basilica-Cattedrale di Acireale per osservare il funzionamento della stupenda meridiana orizzontale, realizzata nel 1843 dall’astronomo danese Christian Friedrich Peters (1813-1890).
Quest’anno, quindi, si ricorda il 170° anniversario della sua realizzazione. Il Peters, che si trovava già da qualche anno in Sicilia insieme al collega tedesco Wolfang Sartorius per studiare la topografia, geologia e mineralogia dell’Etna, nel febbraio 1842 fu invitato in città; ad aprile, compiute le preliminari osservazioni scientifiche, si diede avvio ai lavori, che furono terminati nel mese di giugno dell’anno seguente. Il costo dell’opera fu di complessivi 540 ducati. La meridiana riscosse il comune plauso per la sua artistica realizzazione (dovuta allo scultore catanese Carlo Calì) e per la precisione scientifica.
Il tracciato, che dall’angolo nord della cappella di Santa Venera taglia trasversalmente il transetto fin quasi a toccare il pilastro sinistro della navata principale, reca nella sua parte centrale, in marmo bianco di Carrara, oltre alla linea meridiana orizzontale, un’interessante serie di dati scientifici. Ai lati è presente una fascia di marmo giallo, intervallato da dodici piccoli rettangoli, entro cui sono intarsiate le figure dei segni delle costellazioni. Nella parte inferiore una lapide marmorea contiene un’iscrizione dedicatoria e riporta cinque misure metriche europee dell’epoca (metro francese, piede parigino, piede inglese, palmo siciliano e palmo napoletano).
Anche quest’anno a presentare l’interessante evento culturale, reso possibile grazie alla disponibilità del parroco, don Roberto Strano, è stato l’ing. Antonino Ortolani, vero esperto acese di astronomia, che si è soffermato a spiegare scientificamente ai numerosi interventuri il fenomeno del solstizio, nonchè la forma e il funzionamento della meridiana.
La meridiana è un orologio solare che segna il mezzogiorno esatto. Essa è costituita da una semiretta nera (orientata dal nord al sud geografico), che è la traccia del meridiano che passa per quel luogo, e da un foro nel soffitto detto “gnomone”. Attraverso lo gnomone filtra il raggio di sole che, quando va a posarsi in un punto della semiretta, indica che in quell’istante, in quel luogo, è il mezzogiorno astronomico. “I nostri orologi – ha spiegato l’ing. Antonino Ortolani – indicano un mezzogiorno inesatto, convenzionale, perché fanno riferimento all’ora media, la quale si calcola sulla scorta della velocità media della terra nel suo giro di rivoluzione attorno al sole”.
Guido Leonardi