Venti ragazzi di diverse realtà giovanili hanno incontrato mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, ed hanno approntato con lui un dialogo sinodale, ricco di riflessioni.
Come si legge in una nota dell’Ufficio comunicazioni sociali – l’incontro coordinato dall’equipe del servizio diocesano di pastorale giovanile, è l’esito dell’iniziativa dell’ “Ascolto della Tenda” , organizzata nei mesi estivi nella piazza di Torre Archirafi.
L’idea prevedeva un modo semplice e spontaneo per ascoltare la voce dei giovani che passeggiavano nel lungomare del borgo marinaro. Nella fraternità e nell’amicizia i giovani sono stati accolti invece, in quest’occasione, nella casa “Cattedrale” di Acireale, la naturale evoluzione della Tenda. I giovani, invitati al dialogo con il Vescovo, hanno colto le sollecitazioni giunte da quell’ opportunità.
Il vescovo Raspanti incontra i giovani
Tra i giovani presenti, diversi per età e percorsi di vita, c’erano alunni delle scuole superiori, laureandi, giovani lavoratori. Tra loro anche ragazzi in ricerca del senso della vita, disoccupati e di culto differente da quello cristiano. Si è data voce, inoltre, agli atei, a ragazzi delle comunità parrocchiali e a coloro che ancora subiscono gli ostacoli delle barriere architettoniche. Tutti hanno avuto qualcosa da dire nella multiforme società.
Il dialogo, moderato da Chiara Costanzo – ragazza dell’équipe – ha visto confrontarsi i giovani sull’ ambiente, sulle relazioni e sull’esistenza. “Numerosi gli interventi. I feedback dei giovani sono stati tutti interessanti, dono di un arricchimento reciproco. Un mix variopinto di realtà, un quadro impressionista fatto di schizzi con molteplici colori che mostrano un’immagine finale dell’ unico mondo reale”. Si è discusso anche di temi attuali quali l’omosessualità, l’abilismo, il fine vita, l’aborto e l’ ambiente.
Raspanti incontra i giovani: il valore della libertà
Il vescovo Raspanti ha posto, infine, la sua riflessione sulla sobrietà dei comportamenti, aborrendo la cultura dello scarto e dello spreco. Ha rivolto anche la sua attenzione sul valore della libertà, tanto invocata di giovani: “Cosa è la libertà?” – così ha esordito il presule, esortando i ragazzi a non abusare della libertà “che non è permissivismo in quanto si può trasformare in repressione e regime autoritario. Il contrasto – ha continuato – non è tra autorità e libertà autentica, o viceversa. La dignità di ogni singolo uomo si misura in quanto noi ci adoperiamo per il bene comune. Ha concluso affermando: “Oggi abbiamo avuto la possibilità di vedere la bellezza del mondo con gli occhi dei giovani”.
Il Vescovo, quindi, ha restituito ai ragazzi un pensiero libero, onesto e sincero. “I giovani senza vergogna o paura del giudizio – ha affermato don Orazio Sciacca, direttore dell’Ufficio di pastorale giovanile – hanno dialogato con il Vescovo che ha mostrato una Chiesa a loro vicina”.