Si avvicina la Festa della donna, che si celebra ogni anno l’8 marzo. Definirla festa, però, non è proprio il termine più adatto, perché questa giornata è infatti dedicata al ricordo e alla riflessione sulle conquiste politiche, sociali ed economiche del genere femminile.
Tra quante che meritano di essere ricordate anche in questa occasione speciale, vogliamo segnalare Madre Teresa di Calcutta, donna di grande spiritualità e profondo amore verso il prossimo. Nacque in Albania e ben presto, spinta dal desiderio di diventare missionaria, decise di farsi suora; a 18 anni entra nell’Ordine di Nostra Signora di Loreto, in Irlanda e, dopo pochi mesi, parte come missionaria in India; fino al 1946 fa l’insegnante a Calcutta in un collegio di ragazze nel 1950 fonda l’Ordine delle Missionarie della Carità. Si definiva “la sposa di Gesù” per “tutta l’eternità”.
Gli anni che Madre Teresa ha vissuto sono stati pieni di carità, altruismo e coraggio. Le sue capacità straordinarie e l’amore verso Gesù, la portavano a lavorare sodo ma, grazie anche al suo talento innato di organizzatrice, ha vissuto la sua missione con fedeltà e gioia.
Giovanni Paolo II l’ha definita l’icona del Buon Samaritano, sottolineando che ella andava ovunque per servire Cristo nei più poveri dei poveri. “Nemmeno i conflitti e le guerre riuscivano a fermarla”. Madre Teresa con i suoi interventi a favore della vita e contro l’aborto, anche in occasione del conferimento del Premio Nobel per la pace (Oslo, 10 dicembre 1979) parlò con coraggio e chiarezza.
Madre Teresa, splendido esempio di amore gratuito
Soleva dire: ‘Se sentite che qualche donna non vuole tenere il suo bambino e desidera abortire, cercate di convincerla a portarmi quel bimbo. Io lo amerò, vedendo in lui il segno dell’amore di Dio’”.
La sua vita è stata una testimonianza della dignità e del privilegio del servizio umile. Una donna che con la sua grandezza, aveva scelto di non essere solo la più piccola, ma la serva dei più piccoli. Era considerata una madre autentica per i poveri, si è chinata verso coloro che soffrivano diverse forme di povertà. Con questo esempio di “Grande Donna” instancabile, ci ha insegnato a comprendere sempre meglio che il nostro compito su questa terra è l’amore gratuito, libero da qualsiasi ideologia e da qualsiasi vincolo, senza distinzione di lingua, cultura, razza o religione.
Da quasi sette anni, Madre Teresa è santa. A soli due anni dalla morte, infatti, con una deroga speciale Giovanni Paolo II fece aprire il processo di beatificazione. La cui procedura si concluse nell’estate del 2003 e la proclamazione avvenne il 19 ottobre successivo.
L’arcidiocesi di Calcutta aprì il processo per la canonizzazione già nel 2005. Dieci anni dopo, il 17 dicembre 2015, Papa Francesco promulgò il decreto circa il miracolo attribuito all’intercessione della beata Teresa di Calcutta, ultimo passo richiesto per la sua canonizzazione. Nel concistoro del 15 marzo 2016, il Pontefice firmò il decreto di canonizzazione, poi proclamata il 4 settembre successivo.
Giusy Giacone