Un artista acese della cartapesta conquista anche il Carnevale di Viareggio. Lo dimostra l’affermazione ottenuta da Matteo Raciti, architetto e maestro carrista di origine acese che ha vinto nell’edizione 2023 il primo premio nella categoria riservata alle mascherate di gruppo della manifestazione versiliana.
La sua opera “L’umanità ha perso il filo” ha avuto la meglio sugli altri otto concorrenti in gara. In essa Matteo Raciti immagina un’umanità, con gli esseri trasformati in Minotauri dalle sembianze bestiali. Esseri che non ce la fanno più ad uscire dai labirinti che la società moderna ha creato. La loro speranza di riscatto risiede ormai in una giovane ragazza, moderna Arianna che, attraverso un filo rosso da lei inventato, li porterà sulla strada di una nuova ritrovata umanità. E’ un filo rosso che parte dal cuore, un enorme grande cuore rosso che sta al centro dell’allestimento. Mentre tutti i minotauri si aggirano smarriti attorno ad un enorme labirinto che li attrae a sé.
Il sogno di una vita: fare un carro grande a Viareggio
Alla sua terza partecipazione nella sezione delle mascherate di gruppo, Matteo ha centrato ancora una volta il bersaglio. Ed è la settima edizione del Carnevale versiliano che lo vede protagonista. Dopo una prima partecipazione fuori concorso, ha poi seguito il percorso triennale delle maschere singole (la categoria iniziale del percorso artistico di Viareggio). E si è piazzato al primo o al secondo posto; il che gli ha permesso di accedere alla categoria delle mascherate di gruppo. E dopo un altro triennio in questa sezione, piazzandosi sempre nelle primissime posizioni, ha ottenuto quest’anno il passaggio alla categoria superiore. Per cui l’anno prossimo potrà partecipare con l’allestimento di un carro di seconda categoria.
Il nostro Matteo è stato pure insignito del “Premio speciale all’Allegoria Silvano Avanzini”, ex aequo con Alessandro Avanzini (autore del carro “Pace armata” classificatosi al quinto posto tra i carri di prima categoria). Grande emozione, naturalmente, per Matteo, che ha avuto la collaborazione di Chiara Gistri (interprete di Arianna) e degli attori di Kalligeneia Teatro. “È il sogno di una vita – ha dichiarato il giovane carrista.- Quel Matteo piccolo piccolo farà un carro grande grande al Carnevale di Viareggio 2024.”
Al momento della proclamazione dei risultati, avvenuta lo scorso sabato 25 febbraio, Matteo ha avuto vicini i suoi familiari. E anche tanti amici acesi che abitano tra la Lombardia, l’Emilia-Romagna, la Toscana ed il Lazio, che si erano ritrovati a Viareggio per l’occasione. È una piccola colonia che per motivi di lavoro vive da quelle parti e che spesso si ritrova insieme per mantenere viva l’amicizia e la comune origine sicula.
Le maschere di Raciti trattano argomenti etico-sociali
La mascherata allestita quest’anno da Matteo Raciti affronta un argomento con forti riferimenti alla realtà del mondo d’oggi. Ed ha pure come sottofondo un intento di tipo etico. Sulla stessa linea ritroviamo anche le sue precedenti opere carnascialesche, in cui egli ha sempre unito l’allegoria con i riferimenti di tipo etico-sociale. A partire dalla prima di tipo ambientalista in cui illustrava un “uomo snaturato” rappresentato da un albero sradicato, passando poi per altri argomenti tra cui spicca sicuramente quello del disagio giovanile con “Bel Paese volo via”, in cui un ragazzo alato con le valigie va via dal suo paese. O ancora il problema dei malati di mente con riferimento alla legge Basaglia (quella che chiuse i manicomi), con un cavallo blu (il famoso “Marco Cavallo”) attorniato da “strani” personaggi, perché “Da vicino nessuno è normale”.
L’impegno sociale di Matteo rappresentato attraverso le sue maschere ha dato sicuramente i suoi frutti. Come è stato ampiamente riconosciuto dal pubblico di Viareggio e dalle varie giurie, che in soli sei anni (più quello fuori concorso) gli hanno permesso di arrivare alla seconda categoria dei carri del carnevale versiliano.
Matteo Raciti, non solo carrista ma artista a tutto tondo
Vogliamo qui ricordare che il nostro giovane carrista ha collaborato durante il periodo universitario con un noto cantiere di carri acese. E dopo la laurea in Architettura (conseguita nel 2015 a Siracusa) è andato a Viareggio, dove ha iniziato subito a lavorare nella Cittadella del Carnevale.
Ma egli torna spesso in Sicilia, non facendo mancare nemmeno alla sua terra d’origine le sue creazioni artistiche, dal momento che Matteo è pure un artista a tutto tondo, che non si limita solo a fare carri e maschere, ma sa creare pure sculture ed installazioni di vario genere, e non solo con l’uso della cartapesta. Nel 2021, ad esempio, in occasione del festival di cinema breve “Magma” che si tiene ogni anno ad Acireale, ha creato l’installazione riproducente il logo della manifestazione, che è rimasta esposta in piazza Duomo per tutta la durata dell’evento. Nel 2022 ha poi partecipato, nella vicina Catania, alla nascita di “Piazza Scammacca” – Mercato Persone Cultura –, un centro culturale-commerciale ubicato nel pieno centro della città etnea, alle spalle di piazza Università. Partecipa spesso, inoltre, a vari eventi artistici e culturali in tutta l’Italia.
Rinnoviamo le nostre felicitazioni al giovane artista acese, e siamo sicuri che l’anno prossimo saprà farsi valere anche nella realizzazione di un carro vero e proprio, portando avanti la sua competenza, le sue idee, i suoi intenti, ed anche il suo impegno sociale.
Nino De Maria