Abbiamo conosciuto il dottor Carmelo Mignosa ad una conferenza nella quale era l’unico relatore e siamo rimasti ammirati, insieme, della profonda preparazione professionale, della facilità dell’esposizione e della grande empatia che sprigionava. Lo abbiamo intervistato al “Ferrarotto” di Catania dove opera, prima dell’effettuazione di un intervento delicato.
– Dottor Mignosa, mi parlerebbe un po’ del suo reparto?
“Ci troviamo nell’Unità Operativa all’interno di un dipartimento cardiotoracovascolascolare dei trapianti ed altre specialità. Si tratta del centro di cardiochirurgia che rappresenta la struttura storica nell’ambito della Sicilia, infatti ha iniziato la sua attività già alla fine degli anni ’70. Qui è stato effettuato il primo trapianto di cuore della regione e io sono alla direzione dal dicembre 2010″.
– Prima dove svolgeva la sua attività?
“Precedentemente, ero alla direzione dell’Unità operativa di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale di Taormina e, ancor prima, dopo un training in Inghilterra e Australia, sono stato a Roma, dove ho partecipato all’avvio del programma di cardiochirurgia dell’ospedale San Camillo. Dall’arrivo a Catania abbiamo concentrato l’attenzione nella riorganizzazione dell’attività cardiochirurgia con il riavvio dei trapianti e dell’assistenza meccanica”.
– Nel dettaglio, di che si tratta?
“L’attenzione principale si è concentrata sulla attivazione delle strategie chirurgiche d’avanguardia, come la chirurgia mininvasiva e la chirurgia ripartiva della valvola mitrale e dell’aorta. Particolare interesse è riservato alla chirurgia dell’aorta ascendente e dell’arco aortico. Un’importante linea di attività è rappresentata dall’utilizzo delle protesi valvolari aortiche ‘sutureless’, impiantate cioè senza fili di sutura. Questo permette di poter ridurre i tempi chirurgici migliorando i risultati, soprattutto nei pazienti ad alto rischio”.
– Ed è questo il punto in cui siete centro di eccellenza grazie soprattutto, mi permetta di dirlo, all’esperienza da lei maturata?
“Sì, per tale attività il centro è tra le strutture di riferimento nazionali e l’esperienza maturata mi permette di ospitare numerosi osservatori esterni e così trasmettere l’esperienza in altre strutture europee. Tutto questo ci permette di dire che il centro è di eccellenza anche perché coniuga questa attività con quella dell’U.O. di cardiologia e si riesce così ad offrire ai pazienti portatori di patologie cardiovascolari le cure più d’avanguardia”.
– La sua vita per ovvi motivi si svolge qui all’interno dell’ospedale? Quanto dura in media un intervento dei suoi?
“La mia intera giornata la si svolge qui, gli interventi durano dalle tre alle sei ore; ma, sebbene, molto impegnativo, mi dà molta soddisfazione mettere a disposizione dei miei conterranei le mie competenze”.
Mentre per noi è bello constatare che, nella sanità in Sicilia, si può essere eccellenti ed all’avanguardia, smentendo, grazie a medici come il dottor Mignosa, la necessità di uscire fuori dall’isola per curarsi da patologie importanti.
Alessandra Distefano