Gli aquiloni hanno invaso, domenica scorsa, il cielo di Acicatena, con una manifestazione che ha visto protagonisti, soprattutto, decine di bambini. La manifestazione di arte eolica, dal titolo “Coloriamo i cieli di Acicatena”, ha attirato anche adulti, amatori e praticanti di questo hobby. L’evento prevede che designer e piloti selezionati si affrontino in gare di abilità nel volo.
L‘aquilone, oggetto volante con il quale l’uomo sfida la gravità terrestre, nasce in oriente, dove si usava ai fini religiosi legati alla spiritualità umana, presumibilmente nella Cina di 2500 anni fa.
Chiunque abbia provato a far volare, almeno una volta, un aquilone sa bene la sensazione che si prova nello stabilire un “contatto” con il cielo. Nella storia l’aquilone è stato usato successivamente per svariati motivi, militari, studi meteorologici, per misurare distanze, per trasportare piccoli oggetti, operazioni per le quali era richiesta la possibilità di superare degli ostacoli, per sollevare fuochi d’artificio, etc.
Il modo in cui l’aquilone è descritto nelle varie lingue rende idea di volere, già nel nome, indicare qualcosa di animato: in cinese “Fung Jung”, uccello del vento, in giapponese “Tako”, piovra, in portoghese “Pipas” o “Papagaio”, pappagallo, in coreano “Youn” falco, in spagnolo “Cometas” cometa, in russo “Letuchij Zmeseij” drago, in polacco “Latawiec,” cavallo alato e in siciliano “Stidda”, stella.
Per capire l’importanza dell’aquilone nella cultura e nella tradizione siciliane ricordiamo il detto che recita: “In Sicilia, gli aquiloni vengono alzati in volo dopo il tramonto finché non spariscono alla vista, il cavo di traino resta sospeso e viene animato nel buio; quando lo si tira giù una stella si trova agganciata al posto dell’aquilone”.
Un aquilone in volo è sempre uno spettacolo che tiene operatori, giuria e spettatori col naso all’insù. Come la manifestazione di Acicatena, che è giunta alla quarta edizione, la prima post Covid 19. Lo scorso anno non è stato possibile lo svolgimento della gara per la scomparsa della figlia del presidente comitato di quartiere della Consolazione, che ha organizzato l’evento in collaborazione con la Parrocchia.
Festa degli aquiloni dedicata a Mariacatena Pulvirenti
Quest’anno il direttivo del comitato ha deciso di cambiare il titolo alla manifestazione e dedicarla alla memoria della figlia del presidente prematuramente scomparsa. Adesso si chiama 1° trofeo memorial Mariacatena Pulvirenti. La giovane è venuta a mancare l’anno scorso il 6 aprile in seguito ad un linfoma. Aveva 32 anni. Laureata in lingue orientali, aveva già preparato la tesi per la laurea magistrale in “Internazionalizzazione delle Relazioni commerciali”, assegnatale post mortem.
La manifestazione ha avuto luogo nel terreno posto dietro alla stazione di servizio in via Pozzo. Si sono iscritti 55 piloti, di età compresa fra i 2 e gli 80 anni.
La gara si è svolta in un’atmosfera di gioia e di festa. Molti sono stati gli aquiloni che si sono visti planare in volo formando un disegno con lo sfondo del cielo di variopinti colori. Un aquilone recava le sembianze di tulipano gigante, “fiore che Mariacatena, amava”. Svolazzava in aria con tanta leggiadria e tanta fierezza, mostrando una dedica che il fratello Giovanni ha voluto per la sorella Mariacatena: “A te, piccolo fiore che un anno fa sei volata via, ciao dolce Mary”.
Festa degli aquiloni per Mariacatena Pulvirenti: le classifiche
La giuria, che ha avuto un bel da fare, ha diviso in tre categorie i partecipanti. Questo il risultato della gara: 1° trofeo memorial Mariacatena Pulvirenti, IV° edizione della festa di primavera, Colorando il cielo di Aci Catena, ha visto come vincitore assoluto, Joshua De Santis; 1° categoria, Estetica: Salvatore Grasso; 2° categoria, Colore: Alfio Arcidiacono; 3° categoria, Tecnica di Costruzione, Rosario Fichera. Premi speciali sono andati alla concorrente più giovane Serena Pulvirenti e al senior Francesco Giuffrida.
L’appuntamento è stato rinnovato per il prossimo anno.
Giuseppe Lagona