Maternità precoce / Catania, tra culle per la vita e contrasto al fenomeno

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Il fenomeno della maternità precoce a Catania e in Sicilia è molto diffuso. Numerose sono le giovani che diventano madri da minorenni e che non completano il proprio percorso di studi. Spesso vengono lasciate sole e, per prendersi cura dei propri bambini, dovrebbero rinunciare ad investire sulla propria cultura e formazione professionale. Frequentemente diverse di loro cedono disperate al trauma di uccidere il bimbo in grembo. Ma altre, coraggiosamente, decidono di ricorrere a soluzioni alternative che non tramortiscono la vita nascente. Parliamo delle “culle per la vita”, sono uno dei vari modi indiretti per dare un futuro al bambino anche se non si è in condizioni di farlo personalmente.

I numeri di Sicilia e Catania

Purtroppo, la nostra regione ha il primato in Italia per quanto riguarda la maternità precoce. Secondo i dati ISTAT nel 2021 sono stati quasi 1000 i bambini nati da madri minorenni in Italia. Al primo posto vi è proprio la Sicilia con 262 gravidanze precoci. In particolare, risulta evidente il problema della maternità precoce a Catania ma anche a Palermo. Nel corso degli anni, la Sicilia si conferma sempre al primo posto, seguita da Campania, Puglia e Lombardia. La maggior parte di queste sono gravidanze a rischio per via della giovane età della madre: i bambini spesso nascono sottopeso o con gravi problemi di salute.

Le cause del fenomeno

Le cause del fenomeno sono rintracciabili soprattutto nella situazione sociale di queste giovani, ma anche nel loro livello di istruzione e nella loro situazione familiare. Molte di queste ragazze provengono da situazioni sociali di degrado. Hanno una bassa scolarizzazione e una bassa conoscenza del proprio corpo e delle conseguenze di rapporti improvvisati. Di conseguenza, gran parte di queste gravidanze precoci sono “indesiderate”. Altre volte si tratta di giovani cresciute con poco amore che sognano di creare la propria famiglia il prima possibile, per fuggire da un contesto disfunzionale.

Le conseguenze della maternità precoce

La gravidanza ha un impatto negativo su queste giovanissime madri. Il loro corpo non è ancora adatto a sopportare una gravidanza perché non è ancora pienamente formato. Anche psicologicamente, si tratta di situazioni molto delicate e spesso specifiche. Queste ragazze devono fare i conti con un’enorme responsabilità, ma devono anche accettare di rinunciare a quelli che sono i normali passatempi adolescenziali. Devono innanzitutto prendere delle decisioni importanti per capire come prendersi cura dei bambini che prendono vita in grembo.

L’importante ruolo della prevenzione

Necessitano in primis di grande sostegno psicologico, sociale e sanitario da istituzioni che troppo spesso non sono efficienti e non lavorano in maniera coordinata. Dovrebbero, in termini di legge, sostenere in maniera più efficiente queste madri sia durante la gravidanza che dopo, in modo che possano continuare la propria vita e la propria formazione offrendo una vita dignitosa ai bambini. Dovrebbe prima di tutto crescere la responsabilizzazione e l’educazione sessuale di consultori e scuole.

Opportunità per contrastare l’abbandono

In Sicilia il tasso di abbandono di neonati abbandonati è ancora gravemente alto. Secondo le statistiche degli Uffici Giudiziari Minorili di Palermo e Catania, nell’ultimo anno sono stati ben 35 i neonati abbandonati nelle campagne o nei cassonetti dell’immondizia. Eppure, la legge consente già alle donne che non vogliono tenere il bambino alternative. E’ possibile ad esempio partorire anonimamente e lasciare il piccolo in ospedale, dove riceverà tutte le cure di cui ha bisogno. L’obiettivo è assicurare ai bambini, ancora indifesi e innocenti rispetto a scelte di adulti, i diritti giuridici e di assistenza. Un’altra importante opportunità sono le “culle per la vita”, presenti in ogni regione d’Italia.

Cosa e dove sono le “culle per la vita” nel catanese?

Le “culle per la vita” sono dei luoghi in cui le donne in totale anonimato possono lasciare i loro bambini agli ospedali per fare in modo che essi se ne prendano inizialmente cura. Storie di bambini abbandonati per strada hanno mosso la coscienza sinceramente cristiana di Giuseppe Garrone (co-fondatore di SOS Vita), che ha inventato le culle per la vita per dare un nuovo futuro a questi bambini.

Nel territorio siciliano ci sono 6 culle per la vita. Una di queste si trova a Giarre. Proprio il giorno di Pasqua, qualche anno fa, è stato lasciato lì un bambino. L’allarme è arrivato all’ospedale Cannizzaro di Catania che ha inviato dei sanitari che hanno preso il bambino dalla culla e hanno iniziato a prendersene cura. In questo modo, un altro bambino è stato tolto dalla strada e ha potuto affacciarsi alla vita. Si spera così che sempre di più siano le madri che decidono di non abbandonare i bambini per strada o abortire per disperazione. In primis perché sostenute come meritano, ma in alternativa almeno per dare ai bimbi un futuro. Soprattutto, l’auspicio è preventivo, affinché il fenomeno della maternità precoce a Catania possa rientrare almeno in buona parte.

Martina Fidelio

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