Ricordi, testimonianze verbali, riflessioni personali e considerazioni storico- politiche hanno ricostruito la figura di Rino Nicolosi nel percorso del docu-film su di lui incentrato. Ieri sera, al Multisala Margherita di Acireale, la prima proiezione della pellicola del regista Marcello Trovato. Il lavoro, dal titolo “Rino Nicolosi il presidente dei Siciliani”, ha ripercorso le vicende accadute negli anni del suo operato. Protagonista certamente il politico ma alla pari anche la Sicilia.
Tanto raccontata da essere personificata, nello specifico, dall’attrice Rossella Caramma, moglie di Trovato. L’Isola “incontra” fisicamente la mafia. Agostino Zumbo ne veste i panni avvolto in una veste bianca. I due si osservano, si parlano in un dialogo silenzioso ma pungente. Le loro espressioni dei volti e i loro movimenti corporei, seppur minimi, fanno intendere la gravità dell’argomento.
“Siamo andati avanti non chiedendo permesso ma sottomissione”, afferma la mafia. Intorno a loro lo scenario naturale nelle zone di Agira, di una terra fertile ma quasi attenta al loro incontro. “Avete assorbito ogni risorsa e nulla è rimasto”, gli risponde grave la Sicilia. Il suo colore, il marrone, caratterizza la veste dell’attrice.
Si apre così il docu-film, che si allarga progressivamente e ingloba la figura di Nicolosi. Il presidente compare in spezzoni di video, fotografie e se ne sente la voce. Espone le sue idee ed i suoi progetti per la Sicilia. Rivive nella sala gremita di Acireale. Non è stato interpretato da alcun attore, eccetto una volta. Il piccolo Gabriele Rino Nicolosi veste i panni del nonno quando era sui banchi di scuola elementare. La maestra, Rosy Maravigna, gli assegna il compito di esprimere desideri e aspettative future. Lui risponde, sicuro, di voler fare il presidente.
Il docu-film passa in rassegna la vita di Rino Nicolosi
In circa un’ora e mezza di proiezione è passata in rassegna la vita del Nicolosi, anche il suo aspetto devozionale. Dalla conferenza stampa del 15 maggio 1990 alla sua uscita di scena lungo il corridoio della Procura della Repubblica di Catania. Andò a salutare i magistrati, consapevole della malattia che lo affliggeva. Politici siciliani e non solo, persone a lui vicine, esponenti della Chiesa ne delineano l’immagine.
Della Sicilia sono evidenziate le bellezze naturali, architettoniche e storiche. Perché questa è l’Isola. Un serbatoio di ricchezze, di cultura, civiltà e antropologia. Immagini catturate dall’alto lo hanno ricordato. Il drone ne ha ripreso lo splendore passando in rassegna vari punti. Tante località toccate dalle scene: Acireale, Catania, Agira, Taormina, Agrigento, Mazara del Vallo.
Anche la presenza della mafia è stata registrata. Una realtà in parallelo con le vicende analizzate. Il lavoro di Trovato ha messo insieme spezzoni di interviste dell’epoca, interventi di personaggi attuali, documenti scritti, vari audio e video. Tra questi quello della visita di Carlo e Lady Diana, accolti dal Nicolosi. Una finestra aperta sul passato per leggere il presente. Su quanto fatto dal presidente e sul punto in cui si trova oggi l’Isola. Questa sera, lunedì e martedì al Multisala Margherita le proiezioni del docu-film.
Rita Messina