Descrizione
Legalità e territorio, ricognizione e rinascita dei beni confiscati è una pubblicazione elettronica curata da Luisa Trovato ed edita dalle Edizioni VdJ, la nuova offerta della Voce dell’Jonio in qualità anche di editrice. Fa il suo debutto in qualità di pubblicazione online il 23 maggio 2023, trentuno anni esatti dopo la tragica uccisione del giudice Giovanni Falcone, simbolo intramontabile di esemplare senso della legalità.
23 Maggio 2023 / Legalità e Territorio: le parole dell’autrice Luisa Trovato
“Nel 31° anniversario della strage di Capaci, anche il Capo dello Stato lascia un pensiero come fiore alla memoria di Giovanni Falcone. Mattarella riferisce che ‘la mafia è un cancro ma non è invincibile’ e, ancora, aggiunge: ‘Magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno demolito la presunzione mafiosa di un ordine parallelo, svelando ciò che la mafia è nella realtà: un cancro per la comunità civile, un’organizzazione di criminali per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignità’ e a seguire, ‘l’azione di contrasto alle mafie va continuata con impegno e sempre maggiore determinazione. Un insegnamento di Giovanni Falcone resta sempre con noi: la mafia può essere battuta ed è destinata a finire”. Scrive così l’autrice Luisa Trovato, annunciando la pubblicazione del suo lavoro.
“È importante – argomenta l’autrice – divulgare il verbo assonante con la Legalità, senza cadere nel vacuo esercizio della retorica. Il fine è divenire cassa di risonanza nelle azioni divulgative di liceità, in favore delle cittadinanze! Si drizzi, dunque, il vessillo in grado di aleggiare come nuova ventata sulle coscienze. Si vuole onorare, nel ricorrente 23 maggio 2023, la memoria di Giovanni Falcone e di ogni vittima di mafia, con la presentazione del pamphlet: “Legalità & Territorio – Ricognizione e rinascita dei beni confiscati”
Legalità e Territorio: la pubblicazione di Luisa Trovato
Legalità & Territorio è un ventaglio di aspetti contingenti che, parola dopo parola, si ritrovano a dialogare dentro un pamphlet. La narrazione segue il filo delle azioni gestite nel segno della nemesi e dei fatti quotidiani di mafia. Si parla, dunque, di fenomeni umani che vivono nello spazio delle comunità e si nutrono di sentimenti contrastanti, di mestizie e silenzi ricolmi finanche di reticenza. Il decalogo dell’essere mafioso mette all’apice, nella struttura piramidale, il potere. Così, il potere diviene ago della bilancia, per stabilire e ordinare i fatti contesi e sospesi tra bene e male. Talvolta, la propensione al potere si associa a forme di lotta e conflitto. Essa si snoda nell’alveo di ‘sensazioni e sanzioni’, per dirimere la perpetua battaglia tra lecito e celato. Ma la mafia come qualsivoglia fenomeno d’umana origine, secondo Giovanni Falcone avrà una fine.