Martedì 23 maggio 2023, a 31 anni dall’attentato di stampo terroristico mafioso avvenuto a Capaci (Palermo) in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta, i Vescovi di Sicilia ricordano tutte le vittime della mafia e con motivazioni religiose, culturali e socio-economiche sempre più forti condannano perciò ogni forma di criminalità che offende e limita la libertà individuale e condiziona la crescita sociale.
Per ricordare l’attentato di Capaci
Ai fini della diffusione della cultura della giustizia e della solidarietà- si legge in una nota della Cesi – si è stipulato, nei giorni scorsi, un protocollo d’intesa a Palermo tra mons. Antonino Raspanti, presidente della Conferenza episcopale siciliana, e l’on. Antonello Cracolici, Presidente della commissione Antimafia all’Ars. Si è convenuti, infatti, a costituire un “Osservatorio permanente sulla diffusione della legalità” e “Centri di aggregazione” in ogni diocesi.
Tra le tante manifestazioni di impegno, previste anche quelle di sostenere progetti che contrastino fenomeni di violenza, prevaricazione e attività delittuose. E che incoraggino dunque una vita sociale contro la corruzione, le mafie e il crimine organizzato.
“Favorire un’azione comune per sconfiggere la mafia, introdurre una vera cultura della legalità e promuovere la giustizia e la solidarietà”. Queste le parole del vescovo Raspanti. “Agevoliamo processi di integrazione, – ha concluso – rafforziamo i principi di trasparenza e affianchiamo le istituzioni per il controllo territoriale su situazioni a rischio”.