Ricordo / Una giornata per onorare la memoria dei caduti in guerra

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giornata caduti in guerra

Ventiquattro maggio, giornata celebrativa dei Caduti della Grande Guerra, della Medaglia d’oro al valore militare, festa dell’Arma di Fanteria, festa del Corpo dei Volontari di Guerra.
La  manifestazione organizzata  dalla Federazione provinciale dell’Associazione nazionale Volontari di Guerra  ANVG, si è svolta a Catania nella chiesa San Nicolò l’Arena.

La Canzone del Piave inondava con le sue note la chiesa e la piazza circostante. Alle pareti della chiesa si leggevano nelle numerose lapidi i nomi dei catanesi caduti. Nell’attiguo Sacrario militare, visitato dopo la celebrazione eucaristica, si è pregato sulle tombe dei Caduti.
Si è ricordato Agatino Malerba, il tenente di fanteria caduto nel 1917. Unico militare catanese decorato della medaglia d’oro al valore militare durante la prima guerra mondiale.bandiera tricolore ai piedi dell'altare

Dietro i numerosi stendardi portati da esponenti delle associazioni di combattenti e d’arme, si sentiva il rispetto per il sacrificio dei Caduti. Il rispetto di chi è stato insignito della medaglia d’oro al valore militare. La messa è stata celebrata sull’altare ai cui piedi era stesa la bandiera italiana. Sopra di essa poggiava un elmo.  Officiava don Paolo Solidoro, cappellano militare di Sigonella, davanti a un pubblico numeroso e partecipe. Presenti autorità militari e civili e associazioni combattentistiche.

Un concerto per ricordare Agatino Malerba e gli altri caduti in guerra

Un concerto per violini, eseguito dai bambini della terza elementare della scuola “Agatino Malerba“, diretti dalla loro professoressa Emilia Belfiore, ha ricordato l’ufficiale caduto in guerra che ha dato il nome alla scuola.

Una celebrazione per dire che non si dimentica il sacrificio di quanti hanno dato la vita per la Patria. Sono stati giovani che hanno lasciato affetti , ambizioni, progetti di futuro per compiere un dovere, per affermare un principio di libertà. Giovani che hanno lasciato il lavoro, gli studi intrapresi, il suolo natio per affrontare un destino che li portava lontano, in un territorio sconosciuto. Ma che era comunque il suolo della Patria.celebrazione per ricordare i caduti in guerra

Giovani che scrivevano alle famiglie lettere struggenti, lettere che testimoniavano speranze e  sogni e che ancora possiamo leggere negli archivi del nostro Ateneo. Quella stessa Università che frequentavano da studenti in attesa di un futuro, quando le nubi che si addensavano sull’Europa hanno modificato le loro aspettative e il loro destino.

La Canzone del Piave diffondeva le sue note scuotendo la nostra quotidianità. E ci faceva guardare le tante lapidi sulle pareti della chiesa dove i nomi dei soldati catanesi caduti combattendo nella Grande Guerra erano elencati. Nomi in cui ciascuno poteva ravvisare un familiare che non avrebbero mai conosciuto e di cui nessuno poteva avere ricordo. Il Sacrario militare a cui si accede dalla chiesa stessa, conserva i resti di quei soldati per i quali noi possiamo solo pregare.

 

Rosanna Marchese