Vangelo domenica 18 giugno / Solo chi mette Gesù al centro della propria vita può testimoniarlo

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Gesù e apostoli

 Canto al Vangelo (Mc 1,15 )

Alleluia, alleluia. Il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete nel Vangelo. Alleluia

Vangelo domenica 18 giugno ( Mt 9,36 )

In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date». Parola del Signore.Gesù e gli apostoli

Riflessione sul vangelo di domenica 18 giugno

La Liturgia di questa Domenica,  presenta il brano del Vangelo di Matteo nel racconto di Gesù che costituisce i suoi dodici apostoli. Gesù chiama i Dodici perché stiano con Lui e perché vadano a predicare il Vangelo. Per Gesù non c’è andare senza stare e non c’è stare senza andare.

Prima d’inviare i discepoli in missione, infatti, Gesù li  chiama a sé.  L’annuncio nasce dall’incontro con Gesù Cristo; ogni attività cristiana comincia dallo stare con Gesù, dall’incontro personale con Gesù nella preghiera.

Testimoniare il vangelo portando agli altri Gesù

Testimoniare il Vangelo significa portare l’amore di Dio ai fratelli, ma se non si riceve  la luce di Gesù nella preghiera,  se non lo si frequenta nei Sacramenti, si finisce nel  portare agli altri se stessi e non Gesù.
Può portare  autenticamente il Vangelo di Gesù, solo colui che sta con Lui, chi mette al centro della propria vita Gesù.

Allo stesso tempo però, non c’è autentico stare con Gesù,  se non si esce per andare ad annunciare il Vangelo  ai fratelli. Infatti, il seguire Cristo, non è un fatto intimistico. Il seguire Cristo implica la missione, il servizio, la testimonianza.
La vita cristiana dunque, è stare con Gesù e andare dai fratelli per portare l’amore di Dio testimoniando il suo Vangelo.
Come ricorda il Salmo Responsoriale di questa Domenica: “Buono è il Signore, il suo amore è per sempre, la sua fedeltà di generazione in generazione. Noi siamo suo popolo e gregge del suo pascolo”.

Letizia Franzone

 

 

 

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