La comunità diocesana, nell’ambito dei solenni festeggiamenti in onore di Santa Venera, patrona della città e diocesi di Acireale, accoglierà il sacro velo di Sant’Agata, patrona della città e dell’Arcidiocesi di Catania.
I festeggiamenti culmineranno nelle giornate di martedi 25 e mercoledi 26 luglio.
L’evento che si svolge nel 150° anniversario di vita ecclesiale diocesana acese avrà luogo domenica 23 luglio alle ore 19. Ne dà notizia un comunicato dell’Ufficio Comunicazioni sociali della diocesi acese.
L’appuntamento è previsto ad Acireale in Piazza Indirizzo, nella cui chiesetta è pure custodita la tela del Platania che raffigura Santa Venera nell’atto di presentare la città di Aci a Sant’Agata invocando una sua benedizione. A seguire, muoverà il corteo processionale verso la Basilica Cattedrale. Qui sarà celebrato il solenne pontificale da mons. Luigi Renna, Arcivescovo Metropolita di Catania.
La visita del velo di sant’Agata unisce le due diocesi
Abbiamo la gioia – dichiara Salvo Iannuli, presidente della Reale Cappella di Santa Venera – di condividere tra le chiese sorelle di Acireale e Catania la storica visita del sacro velo della martire Agata. Lo storico evento rafforza la fede che unisce le due diocesi e suggella la filiale devozione che da secoli i popoli hanno dimostrato sempre alle sante martiri Agata e Venera”.
Questa circostanza, che vede inoltre la presenza del vescovo mons. Antonino Raspanti, si inserisce nel trentesimo anniversario della visita delle reliquie di Santa Venera a Catania.
Don Mario Fresta, parroco della Cattedrale di Acireale: “Ringrazio quanti si sono impegnati nell’organizzazione dei festeggiamenti che non mancheranno di coinvolgere la comunità acese e catanese. Accoglieremo, inoltre, le reliquie della santa martire Agata. Quest’evento ci fa riflettere come la fede si testimonia compiendo gesti concreti per attuare una società sempre più attenta e giusta”.
Anche mons. Barbaro Scionti, parroco della Cattedrale di Catania e custode delle sacre Reliquie, esprime parole di compiacimento. “Venera e Agata accomunate dal feroce martirio subìto a favore della fede erano consapevoli del rischio che correvano. Il loro coraggio serva da monito sia per Acireale che per Catania. Le due città siano volano per una Sicilia che unita può favorire lo sviluppo economico sociale”.