Salesiani / A don Giuseppe Costa il prestigioso “Premio Crossinmedia”

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don Giusppe Costa

Nella Sala Capitolare al Senato della Repubblica, nei giorni scorsi, è stato conferito il prestigioso “Premio Crossinmedia” a don Giuseppe Costa, co-portavoce della Congregazione Salesiana. La motivazione espressa alla cerimonia è per aver contribuito alla realizzazione del “Videocatechismo della Chiesa cattolica”, un’opera multimediale e multilingue.

Questa la motivazione ufficiale, ma in verità don Costa non ha ricevuto il Premio solo per la sua collaborazione all’ideazione e realizzazione del Videocatechismo. Ma anche per la sua intensa attività a servizio dell’editoria cattolica. Un lungo battimano ha siglato la consegna del Premio alla presenza di parlamentari e rappresentanti di varie attività, in particolare esponenti di differenti religioni.  Un dibattito su pace e movimenti religiosi  ha preceduto la consegna del Premio.

Pronunciare il sintagma don Costa, infatti, significa in filigrana dire persona di pregevole cultura e appassionato dell’editoria ed informazione religiosa. Ne sono testimoni i molti anni dedicati alla Casa editrice SEI e Vaticana con i papi Benedetto XVI e Francesco. E ancora prima, tra l’altro, al restyling e assestamento nell’opinione pubblica del “Bollettino Salesiano”, tradotto, ancora oggi, in svariate lingue.don Giuseppe Costa e altri premiati

La preparazione pluridisciplinre di don Giuseppe Costa

Già nel 2011, in un’intervista pubblicata dall’editore Rubbettino, don Costa affermava: «Dalla complessità del fenomeno religioso deriva la necessità di una preparazione approfondita e pluridisciplinare per gli operatori della comunicazione impegnati nell’ambito dell’informazione». Per Giuseppe Costa nasce così «l’urgenza di una formazione solida e complessa, in linea con le peculiarità del linguaggio stesso». Da qui «l’esigenza di conoscere la filosofia, la semiotica, la storia, la sociologia, la letteratura» perché «chi fa informazione religiosa non può prescindere da un background culturale che comprenda studi teologici, ecclesiologici e linguistici».

È importante quindi per don Costa superare la concezione che sia sufficiente avere «un’infarinatura generale del vecchio catechismo di paese». In ultima analisi, «non è possibile interpretare un fenomeno religioso senza possedere le categorie e gli strumenti necessari per approcciare un universo simbolico tanto articolato». E tutto ciò don Costa l’ha elaborato e sperimentato negli Stati Uniti e insegnando giornalismo in diversi Atenei nazionali, tra i quali LUMSA e LUISS e nel confronto alle Fiere del Libro.premio Crossinmedia

Ancora oggi don Giuseppe ne osserva acutamente i vari cataloghi e da essi comprende se sono fiere “bancherellare” o hanno “una propria identità”. Egli ritiene la Fiera un luogo “di tendenze e opinioni”.
L’attività editoriale religiosa è oggi una sfida e «non può essere affrontata senza un’elevata qualità professionale.  E senza il coinvolgimento delle tecnologie più avanzate, tutte in sinergia tra di loro». Perché «salvare questa editoria equivale a salvare la civiltà che essa sottende, rendendola accessibile a tutti attraverso la trasmissione dei valori e dell’educazione contenuti in essa».

A Napoli riceverà anche il Premio “Cardinale Giordano”

È questa la trama di quarant’anni di cronaca, di oltre un decennio di editoria perché per don Giuseppe il giornalista di ogni giorno non è l’uomo dello spettacolo e dell’immagine – sottolinea – ma quello di una professione da costruire con buoni studi e altrettanta pratica.

In questo panorama editoriale merita, altresì, di essere segnalato un altro premio che don Costa riceverà il 16 settembre a Napoli, per il volume “Girovagando tra cronache ed eventi”. Riconoscimento nell’ambito dell’XI edizione del “Premio Cardinale Michele Giordano”, promosso dall’Ordine dei giornalisti della Campania.

 

Maria Trigila

 

 

 

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