Pesca / Focus sul tonno rosso: dalle origini alle politiche internazionali

0
228
tonno rosso in acqua

La pesca del tonno rosso è un’attività millenaria che da sempre ha rappresentato una delle principali fonti di sostentamento per gli esseri umani. Così, l’uomo ha garantito la sua sopravvivenza ed ha contribuito allo sviluppo delle comunità costiere di tutto il mondo. Il tonno rosso figura tra le specie ittiche più ambite e affascinanti. Si tratta di un predatore marino di grande valore commerciale e culinario che prende il suo nome dal colore caratteristico della sua carne. Pescato per la prima volta nelle acque del Mar Mediterraneo, la sua specie conserva una storia evolutiva lunga secoli. Ma quali sono le origini e la conseguente legislazione in materia?

Pesca / Le origini del tonno rosso

Il tonno rosso è originario delle acque calde del Mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico. Ma ha una vasta distribuzione in tutto il mondo, compresi i mari tropicali e subtropicali. Questa specie, scientificamente conosciuta come Thunnus thynnus, è una delle più grandi e veloci tra i tonni esistenti. Le sue origini evolutive risalgono a milioni di anni fa, quando i suoi antenati cominciarono a svilupparsi nel Mediterraneo. Si tratta di un esemplare di pesce che ha dovuto adattarsi – per le sue abitudini migratorie – a delle condizioni marine variabili. Noto per lo spessore dei suoi muscoli, il tonno rosso è in grado di nuotare ad altissime velocità. Ma soprattutto, oggi è noto per essere uno dei pesci più richiesti sulle tavole della popolazione mondiale. In Oriente quanto in Occidente.

Pesca / Le caratteristiche generali del tonno rosso

Le caratteristiche generali del tonno rosso includono:

  1. Dimensioni ➙ Può raggiungere dimensioni notevoli, con una lunghezza media di circa 2-3 metri e un peso oltre 500kg. Tuttavia, esemplari più grandi possono superare i 900 kg.
  2. Aspetto ➙ Il tonno rosso ha un corpo allungato e fusiforme, con una testa grande e appuntita. La colorazione del dorso può variare dal blu scuro al nero, mentre i fianchi e il ventre sono di colore argentato.
  3. Muscolatura ➙ Il tonno rosso è un pesce altamente muscoloso, con una grande quantità di tessuto muscolare rosso, che gli conferisce una notevole forza e resistenza.
  4. Velocità ➙ Grazie alla sua muscolatura potente, il tonno rosso è in grado di nuotare ad alta velocità, raggiungendo anche i 75 km/h.
  5. Alimentazione ➙ Si nutre principalmente di pesci più piccoli, calamari e crostacei come i krill. Si tratta di un predatore di vertice nell’ecosistema marino.
  6. Riproduzione ➙ Il tonno rosso raggiunge la maturità sessuale intorno ai 8-12 anni di età. Durante il periodo riproduttivo, i tonni si radunano in grandi banchi nelle acque temperate per deporre le uova.
  7. Stato di conservazione ➙ il tonno rosso è considerato una specie minacciata a causa della pesca eccessiva. La diminuzione drastica dei suoi esemplari negli ultimi decenni ha determinato le restrizioni nella cattura ed il divieto di commercio in molte aree del mondo. (Fonti: FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) e IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).

Pesca / Le modalità di pesca del tonno rosso 

Un metodo tradizionale di pesca del tonno rosso è la pesca con reti da posta, conosciuta come la “tonnara”. Questa tecnica prevede l’uso di reti posizionate lungo il percorso di migrazione del tonno durante la sua riproduzione. Quando i tonni si imbattono in queste reti, vengono intrappolati e successivamente catturati. Questo metodo è stato utilizzato per secoli ma, negli ultimi decenni, la pesca del tonno rosso si è sviluppata anche attraverso altre tecniche. Come la pesca a strascico con reti a circuizione o la pesca con palamiti trainati.

Banco di tonno rosso

Questa tecnica prevede l’uso di una serie di linee con ami a cui vengono attaccati esche, posizionate in superficie o a profondità determinate. Una volta che i tonni vengono attirati dalle esche, vengono catturati. Questi metodi sono considerati controversi poiché incrementano un meccanismo di pesca intensiva che ha degli impatti negativi sull’ecosistema marino. Per quanto riguarda le imbarcazioni utilizzate nella pesca del tonno rosso, sono principalmente i “tonnaroti” a svolgere questa attività.

Si tratta di grandi imbarcazioni specializzate utilizzate per apporre le linee di palamito e catturare i tonni. La pesca del tonno rosso avviene principalmente nel Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), le principali zone di pesca includono il Mediterraneo occidentale, il Mediterraneo orientale, il Golfo di Guascogna e il Mar dei Sargassi. Queste aree sono particolarmente ricche di tonno rosso e attraggono flotte di pesca provenienti da vari paesi.

Pesca / L’impatto della pesca del tonno rosso sull’ecosistema marittimo 

La pesca del tonno rosso ha avuto un impatto significativo sull’ecosistema marittimo nel corso dei secoli. Nel passato era meno intensiva e le popolazioni di tonni erano in grado di stabilizzarsi, grazie anche ad un ciclo di riproduzione e crescita relativamente veloce. Le modalità di pesca erano principalmente artigianali e coinvolgevano comunità locali che utilizzavano dei metodi tradizionali e meno distruttivi. Tuttavia, con l’introduzione della pesca industriale del XX secolo, l’impatto negativo sulla popolazione di tonni e sull’ecosistema marittimo è aumentato notevolmente.

Pesca tonno rossoLa pesca intensiva ha portato alla diminuzione drastica delle popolazioni di tonno rosso, tanto che oggi è considerato una specie a rischio di estinzione. Inoltre, la pesca con reti a circuizione ha causato la morte accidentale di altre specie marine, come tartarughe, delfini, squali. Tutto questo, ha provocato delle conseguenze negative importanti anche sulla catena alimentare marina. Il tonno rosso è un importante predatore che controlla altre specie marine, come le sardine e le acciughe. La sua diminuzione ha portato ad un aumento delle specie appena citate, con conseguenti cambiamenti negativi nel loro ecosistema.

Pesca / La relativa ecosostenibilità della pesca al tonno rosso

Fino al secolo scorso, il tonno rosso veniva pescato in quantità sostenibili rispetto ai livelli di pesca attuali. Negli anni ’50 e ’60, la pesca commerciale del tonno rosso si basava principalmente sulla tecnica del palamito, con uso limitato di reti da circuizione e reti da posta. Queste tecniche selezionavano i tonni adulti, lasciando a quelli giovani di raggiungere l’età riproduttiva. Tuttavia, le tecniche di pesca moderne e l’aumento della domanda – in particolare da parte dei mercati giapponesi e nordamericani, hanno portato ad una rapida diminuzione degli esemplari del tonno rosso.

La pesca intensiva, l’elevata appetibilità del pesce e l’incremento della domanda hanno causato una pesante pressione sulle risorse ittiche. Attualmente, la pesca del tonno rosso è strettamente regolamentata in tutto il mondo per preservare la specie. Al giorno d’oggi esistono delle limitazioni sulle quote di pesca, con la creazione di piani di gestione internazionali per ridurre il livello di cattura. Inoltre, sono programmati dei periodi di “moratoria” durante la stagione riproduttiva, al fine di consentire ai tonni di raggiungere l’età adulta e riprodursi.

Pesca / Questioni e interrogativi comuni riguardanti la pesca del tonno rosso

tonni rossiL’eccessivo sfruttamento delle risorse marine e dell’incapacità di garantirne una gestione sostenibile ha portato a un allarme globale e a numerose misure per conservare questa specie, preservando così la salute del mare e garantendo la disponibilità di tonno rosso per le generazioni future. Ma in che modo le politiche mondiali rispondono al rischio d’estinzione del tonno rosso? E in che modo, invece, si promuove una pesca sostenibile? Si può dire che le azioni politiche mondiali convergano tutte verso la stessa direzione? Lo scopriremo.

Pesca / Le politiche attuali riguardanti la pesca del tonno rosso

La misura in cui si può dire che la pesca del tonno rosso è sostenibile dipende da diversi fattori, tra cui la gestione e il controllo delle flotte di pescherecci, le pratiche di pesca utilizzate e lo stato delle popolazioni di tonno in base alle valutazioni scientifiche. Viene considerata sostenibile una pesca che permette il recupero delle popolazioni di tonno nel tempo, evitando il sovrasfruttamento delle risorse marine. Nel caso specifico del tonno rosso, la Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tunidi dell’Atlantico (ICCAT) è l’organizzazione che regola la pesca del tonno rosso nell’Oceano Atlantico e nel Mar Mediterraneo. L’ICCAT ha stabilito piani di gestione per la pesca del tonno rosso, basati su limiti di cattura e taglie minime dei pesci, al fine di garantire la sostenibilità delle risorse ittiche.

Un importante indicatore dello stato del tonno rosso è il suo stock riproduttivo. Diversi studi scientifici, come quelli condotti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), hanno monitorato l’andamento delle popolazioni di tonno rosso nel corso degli anni. Queste valutazioni si basano su dati raccolti tramite campionamenti delle catture effettuate dai pescherecci e tramite l’analisi della biomassa del tonno presente nel mare. L’ICCAT ha adottato un approccio precauzionale per la gestione della pesca del tonno rosso, al fine di evitare il sovrasfruttamento delle risorse. Ciò significa che vengono stabilite quote di cattura precauzionali al di sotto dei livelli massimi sostenibili, in modo da garantire una riproduzione e una ricostituzione delle popolazioni di tonno.

Pesca / I progressi delle politiche implementate

Alcune fonti sostengono che i progressi compiuti nella gestione della pesca del tonno rosso negli ultimi anni hanno portato a una certa ripresa delle sue popolazioni. Ad esempio, uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports nel 2019 ha evidenziato che gli sforzi di limitazione della pesca del tonno rosso hanno contribuito ad aumentare il numero dei riproduttori, suggerendo una tendenza positiva verso la sostenibilità. Tuttavia, rimane ancora il dibattito sulla veridicità e l’attendibilità delle informazioni fornite dalle autorità di controllo della pesca e sul rispetto delle regole stabilite dall’ICCAT da parte dei pescherecci.

pesca con retiAlcune organizzazioni ambientaliste hanno sollevato preoccupazioni sul livello di controllo e di attuazione delle misure di gestione stabilite dall’ICCAT. In conclusione, la pesca del tonno rosso può essere considerata sostenibile solo se le politiche di gestione e controllo sono effettivamente applicate, se le popolazioni di tonno rosso si stanno riproducendo in modo sufficiente per garantire il loro recupero nel tempo e se le prassi di pesca adottate evitano il sovrasfruttamento delle risorse ittiche. Tuttavia, rimane una questione controversa e in continua evoluzione che richiede una vigilanza costante e un monitoraggio scientifico accurato.

                                                                                                               Grazia Patanè