Turismo / A Catania estate 2023 piegata da caro voli e incendi

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Per via del caro voli e altri fattori quest’anno il turismo a Catania e in Sicilia ha dovuto affrontare delle grandi difficoltà. L’estate è sempre stata la stagione prediletta per i viaggi verso le stupende coste siciliane. Il 2023 sembra aver portato con sé una brutta sorpresa per chi desidera volare a Catania per le tanto attese vacanze estive. I costi dei voli per questa destinazione sono aumentati notevolmente portando a numerose disdette

L’impatto del caro voli e di altri fattori sul turismo

Le aspettative sui flussi turistici in Sicilia e a Catania erano altissime quest’anno. Effettivamente il turismo anno dopo anno si sta riprendendo dalla crisi dovuta alla pandemia. Allo stesso tempo però tra caro voli, caro noleggi, caro benzina, inflazione, gli incendi a Catania e l’incendio presso l’aeroporto Fontanarossa i dati effettivi sono rimasti al di sotto delle aspettative. Molte infatti sono state le disdette perché i turisti hanno preferito mete più economiche o più sicure.

Il problema dei voli troppo costosi

L’aumento dei prezzi dei voli per Catania è stato notato sin dall’inizio della stagione estiva. Il problema è sorto quando il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, si è confrontato con le principali compagnie aeree per analizzare le dinamiche delle tariffe medie dei biglietti negli ultimi mesi sulle tratte nazionali, soprattutto verso le isole. Alcune di queste, infatti, sono finite sotto la lente di Mister Prezzi dopo che i dati Istat relativi a maggio 2023 hanno fatto registrare aumenti medi dei biglietti aerei del 40% su base annua. Le ragioni di questo incremento dei costi sono molteplici e meritano un’analisi approfondita

Aeroporto Fontanarossa Catania
(Foto Wikimedia Commons)

Il dramma degli incendi

Ma non è stato solo l’algoritmo a giocare un brutto gioco, destreggiandosi tra inflazione, problemi di offerta e crisi conseguente alla pandemia. Un altro motivo per cui il nostro turismo si è trovato in difficoltà sono stati i numerosi incendi scoppiati quest’anno in Sicilia, soprattutto quello presso l’aeroporto tra il 16 e il 17 luglio.

Anche dopo aver ripristinato una situazione di sicurezza i dati del turismo e dei voli a Catania non si sono ripresi. A proposito il nostro presidente della Regione è arrivato ad esprimersi contro una campagna estera che affermava fosse meglio non scegliere la nostra regione come meta turistica in quanto non sicura. La nostra regione ha subito un danno alla sua reputazione quest’anno ed è importante dunque promuovere il turismo nostrano in ogni modo possibile.

La soluzione proposta dal governo a luglio

La guerra del nostro governo contro il caro voli dovuto agli algoritmi delle compagnie aeree è andata avanti in questi mesi. Sin dall’inizio della stagione il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini ha affermato la sua intenzione di intervenire duramente per contrastare pratiche scorrette e speculazioni che vanno a danneggiare l’intero comparto del trasporto aereo. Con il ministro delle Imprese si sono impegnati inoltre per inasprire le sanzioni e hanno cercato di fissare un tetto da non superare.

Il ministro però, è consapevole dell’esistenza di un problema in ambito europeo per quanto riguarda il concetto di continuità territoriale. Dunque, non è possibile un cambiamento dei prezzi ma il governo potrà intervenire per modificare le normative affinché non ci sia chi ne approfitti.

L’evoluzione degli eventi di agosto

La lotta del nostro governo è proseguita nel mese di agosto. Si è capita l’importanza del ruolo degli algoritmi in questo problema. Il turismo è un elemento fondamentale per la nostra economia e non può dipendere tutto da una IA, in quanto non conosce limiti.

Il governo ha risposto con la creazione il Decreto Omnibus, applicato innanzitutto alle rotte nazionali di collegamento con le isole, per fronteggiare l’emergenza turismo. Si vuole limitare l’uso di algoritmi per i prezzi dei voli, e si vuole anche proibire che nel calcolo del prezzo questi algoritmi usino i nostri dati personali. Ad oggi le compagnie aeree negano di utilizzare questi algoritmi e la risoluzione del problema sembra lontana, ma Schifani ha affermato che comunque è importante apprezzare l’attenzione che la questione sta ottenendo da parte del governo nazionale.

Martina Fidelio

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