Otium et negotium 40 / 2 ottobre 1928: Josemaria Escrivà, semplice sacerdote, studente di legge a Madrid, “vede” l’Opus Dei

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S.Maria della Pace,Roma
La chiesa di S. Maria della Pace a Roma, sede della Prelatura dell'Opus Dei

Nell’odierna puntata della sua rubrica di riflessioni spirituali l’ing. Ortolani, rivolgendosi come sempre ai lettori in forma epistolare, ci ricorda che 95 anni fa nasceva l’Opus Dei, senza alcun atto formale ma per la semplice intuizione di un sacerdote spagnolo divenuto poi santo.

Carissimi lettori,

Il 2 ottobre 1928 a mezzogiorno nasceva a Madrid l’Opus Dei. In presenza di un notaio e di una assemblea di soci fondatori? Niente di tutto questo. Un sacerdote, don Josemarìa Escrivà, venuto nella capitale a proseguire gli studi nella facoltà di legge, durante un ritiro spirituale “vide l’Opera”: questa l’unica espressione che ha usato in tutta la sua vita per spiegare l’inizio di questa avventura che oggi, nella Chiesa, si presenta sotto la forma giuridica di “Prelatura personale della Santa Croce e Opus Dei”. Ma cosa può importare all’uomo della strada di una istituzione della Chiesa Cattolica?Josemaria Escrivà fondatore Opus Dei

Il messaggio di Josemaria Escrivà, fondatore dell’Opus Dei

“Tu, con tutti i tuoi problemi della vita quotidiana puoi, e sei chiamato, a santificare la tua attività professionale, santificarti in essa, e a santificare chi ti sta accanto per motivo del tuo lavoro”: questo il messaggio di Mons. Josemarìa Escrivà, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1992 e canonizzato dieci anni dopo.

“Un’ora di studio, per te, è un’ora di preghiera”, diceva agli studenti universitari che lo seguivano negli anni immediatamente successivi al 1928. Ad essi suggeriva una intensa vita spirituale e li metteva in guardia da una doppia vita: Chiesa e lavoro.

Cristiani senza distintivo

“Queste crisi mondiali sono crisi di santi”, soleva dire San Josemarìa, fondatore dell’Opus Dei. Era un messaggio in codice per tutti gli “uomini di buona volontà”, nascosto dentro ogni pagina del Vangelo come in una bottiglia vagante nel mare della storia; messaggio vecchio e nuovo come il Vangelo stesso.

Vecchio, perché lo avevano capito bene e lo vivevano, senza alcun abito religioso o distintivi, i primi Cristiani ascoltando dalla viva voce degli Apostoli parole come “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 6,48).

Nuovo perché, quando San Josemarìa nei primi anni successivi al 1928 parlava di santità e di farsi santi a studenti e professori universitari, fu accusato di eresia da alcune persone. Fu avviata una campagna di persecuzione e furono avvisati i familiari dei suoi “seguaci” che correvano il rischio del “fuoco eterno”.

 

Nino Ortolani

 

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