Racconti d’estate per “La Voce”. 5^ puntata: San Pietro e il ragioniere

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Il quinto racconto della nostra serie estiva è ambientato addirittura in Paradiso, dove incontriamo anche san Pietro. Buona lettura!

pozzillo_3Era una domenica di fine agosto ed il sole stava quasi per tramontare. San Pietro pensò che a quell’ora di certo non sarebbe arrivato più nessuno e si apprestò a chiudere il portone del Paradiso. Aveva già accostato la prima anta del pesante portone di bronzo e stava per accostare la seconda, quando si ritrovò davanti un uomo non tanto alto con gli occhiali, vestito in maglietta a maniche corte e pantaloncini, e con delle ciabatte da mare ai piedi. L’uomo si guardava intorno spaesato e incuriosito.

“Chi sei?”, gli chiese san Pietro.

“Mi chiamo Giovanni – rispose l’uomo – Ma qui dove siamo? E io che cosa ci faccio? Io stavo controllando il motore della mia macchina perché si era accesa una spia rossa, quando mi sono ritrovato qui…”

“Caro Giovanni – riprese con tono suadente san Pietro – io sono san Pietro e qui ci troviamo davanti alla porta del Paradiso. Evidentemente, caro Giovanni, è arrivata la tua ora. Vieni, accomodati.” E così dicendo fece per riaprire l’anta del portone, che cigolò fragorosamente.

“Ci vorrebbe un po’ d’olio nei cardini”, obiettò Giovanni.

“E sì, caro Giovanni – ammise san Pietro – hai proprio ragione, ma io sono vecchio e pieno di acciacchi e non riesco a farlo da solo.”

“Posso farlo io – propose Giovanni –. Io ci sono abituato, a casa mia tengo sempre la pompetta dell’olio a portata di mano e ungo sempre le cerniere delle porte e degli armadi ed i binari della saracinesca del garage, perché non mi piace sentire quel fastidioso cigolio.”

“Bene”, sorrise allora san Pietro. E rivolgendosi verso l’interno del portone di bronzo chiamò un angelo chiedendogli di portagli una pompetta di olio. L’angelo fece un inchino e si allontanò, ritornando poco dopo con quanto gli aveva chiesto san Pietro, il quale, presa la pompetta, la porse a Giovanni. Questi si avvicinò al portone con la pompetta in mano e con molta maestria unse per bene le cerniere del mezzo portone aperto. Dopo di che, mentre san Pietro lo guardava sorridendo con molta attenzione, aprì un poco anche l’altro mezzo portone e unse con accuratezza anche le altre cerniere. Posata quindi a terra la pompetta, provò ad aprire e chiudere piano le due ante del portone per fare entrare bene l’olio dentro le cerniere e per vedere se l’olio avesse fatto effetto. Il portone adesso girava agevolmente sui cardini senza emettere alcun rumore.

“Fatto!” esclamò Giovanni porgendo la pompetta dell’olio a san Pietro, il quale, con un largo sorriso, lo ringraziò aggiungendo: “Erano secoli, caro Giovanni, che il portone faceva quel rumore. Meno male che adesso sei arrivato tu. Ma dimmi un’altra cosa, Giovanni. Tu che lavoro facevi, sulla Terra?”

“Io facevo il ragioniere – rispose Giovanni –. Curavo la contabilità di molte ditte e seguivo tutte le pratiche amministrative dei clienti.”

“Ma bene – fece san Pietro sorridendo un’altra volta in maniera ancora più radiosa –. Vuol dire che mi darai una mano a tenere in ordine i conti del Paradiso”. E così dicendo lo fece entrare e chiuse il portone, molto silenziosamente. Poi, mettendogli un mano sulla spalla, gli disse: “Andiamo dal Principale, adesso. Dirò anche a Lui quello che sai fare. E vedrai che ti chiamerò spesso, non solo per i conti del Paradiso, ma anche per oliare tutte le cerniere del Paradiso che cigolano. Adesso che so a chi rivolgermi.”

* * * * *

Questo racconto vuole essere un omaggio a mio cognato Giovanni, deceduto all’improvviso esattamente un anno fa, domenica 19 agosto 2012. Lo spunto mi è stato dato da mia nipote, la figlia di Giovanni, alla quale chiedo scusa per averle rubato l’idea. È stata proprio lei, infatti, che durante il funerale ha chiesto di ricordare il padre non con il pianto e la tristezza, ma con il sorriso, così come era sempre sorridente suo padre, e sempre pronto a mettere una goccia d’olio su una cerniera o un ingranaggio arrugginito. 

 Nino De Maria

 

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