Villa Belvedere / Soffrono per incuria le piante del giardino acese

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passeggiata a Villa Belvedere

“Come stanno le piante della Villa Belvedere, dopo questa estate calda e sempre più tropicale?” Questo il tema del secondo incontro “passeggiata con l’Agronomo”, promosso dall’Associazione Europa Verde, Sezione di Acireale.

Presenti Alfio Pennisi, portavoce del gruppo acese, accompagnato dalla figlia, che con impegno e precisione ha filmato tutto l’incontro, Rosario D’Anna, agronomo e nostra guida, e un folto gruppo di acesi, che hanno a cuore la “salute” della Villa Belvedere.

Pochi giorni dopo il primo incontro dello scorso 13 luglio, alcuni rappresentanti dell’Amministrazione, guidati dal sindaco ing. Roberto Barbagallo, avevano fatto un sopralluogo nella Villa. Costatato lo stato di totale abbandono della struttura, ne avevano disposto l’immediata scerbatura nelle aiuole e lungo i viali.
E dopo? “Non ci sono soldi … abbiamo altre priorità”. Questa pare sia stata la risposta dell’Amministrazione, riferita in apertura dell’incontro da Alfio Pennisi. L’impianto di irrigazione c’è, ma da anni in disuso perché i motori sono rotti, probabili atti vandalici.

Mioporum laetum
Il Mioporum laetum…ora non è più lieto

Soffrono le piante della Villa Belvedere

La nostra dolente passeggiata, comincia dal Viale Umberto Barbaro, acese, scrittore e critico cinematografico. Ovunque foglie secche, piante in grande sofferenza, alcune con piccoli polloni verdi, nati dopo e grazie alle recenti piogge. La prima sosta nel viale, è davanti il Mioporo Lieto (Mioporum Laetum), una pianta sempreverde, che, quest’estate, è stata vittima di un colpo apoplettico, per l’eccessivo calore e la mancanza di acqua. Ora è tutta marrone, cioè bruciata, e non è più “lieta”.

A parere del dott. D’Anna, avrebbe bisogno di una drastica potatura per riequilibrare la struttura della pianta. Quasi nelle stesse condizioni, o appena meglio, le altre piante lungo i viali: la Palma di S. Pietro, tipica pianta della macchia Mediterranea, l’Alloro, la Sterlizia nicolai, detta anche uccello gigante del paradiso, a volte scambiata per un banano.

Poi l’Ibiscus ibridata, conosciuta nelle Hawai, come l’albero della felicità, i cui fiori colorati e carnosi, si usano per formare le famose collane di benvenuto. E’ presente in molti giardini privati siciliani con i fiori di colore rosa, bianco, giallo, rosso. Alla Villa i fiori mancano, perché la pianta per difendersi dalla siccità è sterile. Speriamo momentaneamente!piante in sofferenza a villa Belvedere

Tra le piante della Villa Belvedere qualcuna ancora resiste

Lungo il cammino una sosta non poteva mancare davanti la pianta Vitex agnus castus, detta comunemente pepe dei monaci o falso pepe. In luglio avevamo visto la pianta fiorita: tante piccole spighe con fiorellini di colore blu violaceo, che ora, in autunno, si sono trasformati in piccoli chicchi di pepe. La polvere ha proprietà miorilassanti e, oltre ad essere utilizzata come calmante, dovrebbe essere inclusa fra le piante che più di altre, hanno sofferto il clima torrido di questa estate.

Sono ancora verdi le antiche e centenarie piante di quercia, abete, cedro del Libano, presenti all’ingresso, vicino al palco e in altre zone della Villa.
Un discorso a parte vale per le bordure delle aiuole, in genere piante di pitosforo. Quelle che hanno la fortuna di avere un albero nelle vicinanze con un’ampia chioma, hanno le foglie verdi, le altre sono bruciate.pianta bruciata dal caldo

In natura, nelle situazioni difficili o estreme, non vince il più forte solitario, ma chi collabora, aiutandosi l’uno con l’altro.
Le piante bruciano anidrite carbonica e ci regalano ossigeno, ma per realizzare questo processo hanno bisogno che le loro radici possano respirare, grazie ad una zappatura del terreno, che deve essere realizzata periodicamente. In cambio, esse rendono l’aria che respiriamo, migliore.

Necessario l’equilibrio tra i vari ecosistemi

La salute ambientale si realizza, quando i vari ecosistemi sono in equilibrio: acqua pulita, aria non inquinata, vegetazione, varietà di animali. Quando la biodiversità è assente o fortemente compromessa, le conseguenze sulla salute della popolazione sono tristemente note: allergie, infezioni, bronchiti, tumori, altro.

I nostri antenati non avevano a disposizione le nostre ricerche, né i dati, ma si sono mossi con saggezza, regalando alla città ben 2 ettari di terreno destinati a verde.
Noi oggi abbiamo la AEA (Agenzia Europea per l’Ambiente) che attraverso una fitta rete presente nelle diverse nazioni, fornisce ai responsabili delle decisioni politiche, informazioni tempestive e mirate.

Il sindaco è responsabile della condizione di salute della popolazione che vive nel territorio comunale. Così come la gestione della salute, dal 1992, è affidata ai Direttori Generali delle Unità sanitarie locali, che pertanto hanno la responsabilità di vigilare ed intervenire.

Niente e nessuno si salva da solo

Viviamo in una società complessa con risorse limitate. Come detto in precedenza, la natura insegna che la salvezza nasce dalla collaborazione, dall’aiuto reciproco. I Responsabili devono sviluppare sempre più, capacità di coinvolgimento dei cittadini, alleanze, gioco di squadra per la realizzazione di in un progetto comune.

La Villa Belvedere è la spia sentinella della situazione a rischio del nostro territorio: acqua, mare, coste, incendi. Il suo codice è giallo: se non si interviene, in codice giallo potrebbero andare anche alcuni cittadini.

Rosa Maria Garozzo