L’amore per la letteratura e per i libri sono tra le tante cose che mi accomunano con una mia cara amica. Tra consigli di letture e scambi di idee sono tanti i libri che ricevo.
L’ultimo libro che ho letto è stato proprio lei a regalarmelo. Il libro in questione è “Elogio del margine” – “Scrivere al buio” di bell hooks e Maria Nadotti, edizione Tamu.
Il libro si compone di due parti: “Elogio del margine” di bell hooks e “Scrivere al buio” che è un dialogo tra Maria Nadotti e bell hooks.
“Elogio del margine” è un libro molto intenso. L’autrice riesce a far riflettere la lettrice ed il lettore e suscitare tante domande ma soprattutto riesce a mostrare un altro punto di vista della società e della cultura in cui siamo immersi, quello dello sguardo degli invisibili tra gli invisibili.
L’autrice è una donna nera cresciuta ai margini della società. Avuta la fortuna di proseguire gli studi, diventa una intellettuale, politica, scrittrice e attivista dedicandosi ai diritti dei neri ed al pensiero femminista. Nonostante la sua crescita professionale, non lascia mai la sua comunità di origine a cui dedica molti studi.
Elogio del margine, contro sessismo e razzismo
In “Elogio del margine”, bell ci racconta come il “patriarcato, capitalista, suprematista bianco” escluda le donne nere, di come lo sguardo normalizzato è solo quello del maschio bianco, lo sguardo dominante. Sessismo e razzismo vanno combattuti insieme, come unica lotta senza isolare l’una dall’altra.
Spesso il sessismo è stato usato come strumento di oppressione verso una razza. Il gruppo dominante, i maschi bianchi, attraverso l’atto violento dello stupro delle donne nere, ricordano ai maschi dominati, i maschi neri, la loro perdita di potere sottomettendo le “loro” donne.
Proseguendo nella lettura, vediamo come di sessismo e razzismo sia impregnata la quotidianità in cui viviamo. Non sono estranee neanche le sale cinematografiche dove l’unico sguardo contemplato è sempre quello bianco e maschile.
Leggendo le parole di bell in questo saggio non possiamo uscirne senza riflettere in modo critico su ciò che ci circonda. Appunto, l’invito di bell è quello di avere uno sguardo sempre critico e chiederci se ciò che ci circonda sia inclusivo verso tutte e tutti, verso tutte le identità fuori dal sistema dominante.
Intervista di Maria Nadotti a bell hooks
Leggendo questo saggio non posso che mettermi in discussione, mettere in discussione il mio sguardo da donna bianca per avvicinarmi a tutti gli sguardi di tutte le donne accogliendone le diversità. È necessario decostruire questo sistema “patriarcale capitalista suprematista bianco” e bisogna lottare insieme a tutte le sorelle.
La seconda parte del libro, “Scrivere al buio”, è una intervista a bell hooks di Maria Nadotti. Anche l’intervista risulta essere molto significativa ed importante per la propria autocritica ed autocoscienza.
Dice molto delle sue origini, del suo pseudonimo bell hooks, della sua formazione. La scrittura per bell è fondamentale ma è importante che sia realmente accessibile a tutte e tutti. Per questo scopriamo nei suoi libri una scrittura leggera e scorrevole nonostante i temi rilevanti trattati.
Dall’intervista si evince quanto l’autrice reputi importante l’interazione tra le donne, le relazioni tra loro, le discussioni che affrontano sulle problematiche che le opprimono.
Bell hooks è una scrittrice, politica, attivista e femminista assolutamente da leggere e approfondire.
Grazia Pagano