Ambiente / Acireale, città di tesori naturali: Santa Maria La Scala e dintorni

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Santa Maria La Scala Acireale Ambiente

Santa Maria La Scala è un grazioso borgo marinaro del comune di Acireale ed è uno degli ambienti che fanno parte di quel che consideriamo “tesoro” della città. Conosciuta come “a Scala” in dialetto siciliano, riteniamo doveroso parlare della sua bellezza naturale ed incontaminata in un mondo in cui tutto è attraversato dalla modernità. Infatti, passeggiare tra i vicoli e sul lungomare di Santa Maria La Scala ci permette di immedesimarci in un non-spazio e non-tempo in cui è possibile stabilire un legame armonioso tra la linea dei nostri pensieri e la natura prorompente che fa da sfondo.

Ambiente / Acireale, città ricca di tesori: il borgo di Santa Maria La Scala

Il borgo di Santa Maria La Scala si trova sulla costa jonica della Sicilia e fa da base alla Timpa. Una falesia dalle dimensioni mastodontiche estremamente stratificata a circa 3km dal centro cittadino di Acireale. Inoltre, a viverci sono indubbiamente i cosiddetti “Scaloti” da generazioni secolari. Infatti, la leggenda narra che “gli scaloti sono tutti imparentati tra di loro”. Pochissime centinaia di abitanti – ad oggi si tratta perlopiù di persone anziane – ed ancor meno villeggianti.

Ambiente / Acireale, città ricca di tesori: la Timpa

Proprio perché Santa Maria La Scala viene spesso considerata geograficamente come l’insieme dei “piedi” della Timpa, è necessario spiegare ed approfondire di che cosa si tratta. La Timpa è un promontorio di circa 80 metri di altezza a ridosso del perimetro costiero della città di Acireale. Ed è situata lungo la costa che va da Catania a Riposto. Si tratta di una riserva naturale costituita da rocce gradinate di origine vulcanica e da diverse faglie.

 

La natura rocciosa del promontorio si è sposata nel tempo con una fitta vegetazione che mescola i colori vulcanici con la vasta gamma di verdi data dalla flora locale. La flora della riserva è costituita da alcune piante tipiche e pioniere del mediterraneo. Tra gli arbusti si individua l’euforbia arborea di colore rossiccio. Infatti, insieme a questi nasce una fioritura dai mazzolini giallo-verdi. Se parliamo di fauna, invece, a viverci sono dei piccoli rapaci tra i quali figura l’occhiocotto, tipico uccello mediterraneo caratterizzato da un cappuccio nero e da un piumaggio grigio-biancastro.

Ambiente / Acireale, città ricca di tesori: caratteristiche geo-fisiche della Timpa

L’estensione totale della timpa è di 225.34 ettari, distinti in riserva (ZONA A) e pre-riserva (ZONA B). Il territorio si costituisce di una striscia che si sviluppa parallelamente a ridosso della costa di circa 6 kilometri e si estende dalle Acque Grandi (nella frazione acese di Capomulini) fino alla frazione di Santa Maria degli Ammalati. Grazie alla particolare conformazione – che rende impervio il passaggio e la fruizione – il territorio della riserva si presenta conservato ed in larga parte incontaminato.

Seppur inserito in un contesto particolarmente antropizzato come la costa orientale a nord di Catania. Ai piedi del tratto centrale della riserva si trova il borgo marinaro di Santa Maria La Scala, raggiungibile tramite le “Chiazzette”. Per la sua particolarità, la Timpa veniva utilizzata nei secoli come piazzaforte militare, soprattutto per scopi di difesa dalle incursioni piratesche tramite la “Fortezza del Tocco”.

Ambiente / Acireale, una città ricca di tesori: il porto di Santa Maria La Scala

Santa Maria La Scala è nota per le sue caratteristiche uniche e per i punti di attrazione – più o meno noti – che offre ai suoi visitatori. Una delle principali caratteristiche del borgo è il suo suggestivo porto di pescatori. Qui è possibile ammirare le tradizionali barche da pesca locale o di altura. Ed assistere alla lavorazione dei pesci appena pescati. È, infatti, una destinazione ideale per i patiti di pesca e per chi intende provare i piatti di pesce fresco preparati dai ristoranti in Via Scalo Grande. Inoltre, dal porto è possibile osservare quasi per intero tutto il paese.

 

Da un lato possiamo scorgere la piazza di Via Molino e tutto il lungomare fino ad arrivare alla piccola chiesetta. Dall’altro è possibile ammirare la bella statua della “Madonnina del Mare”. Se si rivolge lo sguardo verso l’alto, invece, possiamo rimanere affascinati dalla Timpa e dalle “Chiazzette”. Ma questa è solo una parte della geografia e della storia “scalota”. Alle spalle, infatti, lungo la costa più esterna del paese (chiamata “a Spinusa”), c’è la “Pietra Sappa”. Luogo simbolicamente forte dal punto di vista della storia. Ed oggi, meta imprescindibile per ogni ragazzino che voglia farsi un bel tuffo in mare da quel complesso sistema roccioso.

Ambiente / Acireale, una città ricca di tesori: la “Pietra Sappa” di Santa Maria La Scala 

La “Pietra Sappa”, anticamente conosciuta come “Pietra delle sarpe”, è una pietra millenaria. La sua storia risale all’epoca dei Romani, quando il borgo era frequentato dai pescatori e dai marinai dell’epoca. Era utilizzata come punto di appoggio per le reti dei pescatori, permettendo di tirarle su senza difficoltà. Inoltre, oggi conserva tante leggende attorno a sé. Tra queste, quella secondo la quale le donne incinte che sedevano su di essa avrebbero avuto un parto più agevole e fortunato.

Pietra Sappa Acireale Ambiente ScalaMa non solo, si dice che fosse proprio lì che si incontravano di nascosto il pastore Aci e la ninfa Galatea (vedi “Mito di Aci e Galatea”). E ancora, le funzioni della “Pietra Sappa” sono cambiate a seconda delle epoche storiche che ha attraversato. È vero che serviva ai pescatori, com’è vero che anche le donne vi si recavano per lavare i panni. Per finire, cominciò ad essere utilizzata come luogo di avvistamento. Prima per prevenire gli atti di pirateria, poi da garitta utile durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ambiente / Acireale, una città ricca di tesori: chiesa di Santa Maria La Scala

Al centro del paese si trova la piccola e unica chiesetta degli “scaloti”. Non si conosce con certezza l’origine della chiesa della Madonna della Scala. Il primo documento che ne attesta l’esistenza risale al 1389, quando il vescovo di Catania nominò il rettore Henrico Macrì juniori a capo dell’ecclesia Sancte Marie de Scalis. Questo documento dimostra che la chiesa possedeva già beni e rendite alla fine del XIV secolo, similmente ai vicini priorati benedettini. La chiesa primitiva si trovava su una piccola altura di fronte a uno scoglio chiamato Rocca di Santa Maria. Nel 1693 la chiesa fu ricostruita in seguito al terremoto e l’attuale edificio è stato arricchito da un portale barocco del XVII secolo e da un campanile poi aggiunto nel XX secolo.

Ambiente / Acireale, una città ricca di tesori: il lungomare di Via Molino

Se dal porticciolo “Scalo Grande” ci si dirige verso sud, è possibile passeggiare sul lungomare che porta in Via Molino. Lì sorgono alcune interessanti costruzioni per la villeggiatura di fine Ottocento della borghesia acese. Inoltre, sono diverse le spiaggette in cui gli scaloti ed i villeggianti fanno il bagno e prendono il sole in estate. A partire dagli scogli prossimi alla “Pietra Sappa”, si arriva a quelli del “Pizzu du molu”, fino ad oltrepassare la spiaggetta delle piccole barche, “Za’ Putenzia” ed il complesso roccioso sul quale poggia il solarium “Bora Bora”. All’estremità meridionale c’è il Mulino detto “di Miuccio”. Documentato a partire dal XVI secolo e alimentato dalla sorgente “Testa dell’acqua” che sgorga a pochi metri dal mare dalle viscere della Timpa.

Ambiente / Acireale, una città ricca di tesori: le Chiazzette

L’itinerario delle “Chiazzette” è un percorso storico che inizia dalla piazza del Duomo e porta al pittoresco borgo marinaro di Santa Maria la Scala. Per accedere al percorso, è necessario attraversare il ponte sulla Nazionale e seguire la stradina chiamata Via Tocco. Il sentiero ha sette tornanti che facilitano la discesa dei 150 metri di dislivello fino alla costa. È stato riassettato nel XVII secolo e si adorna di muri di sostegno ad arco e rampe larghe fino a sei metri. All’ingresso del sentiero, c’è un’edicola dedicata alla Sacra Immagine di Maria e accanto alcuni esemplari di Robinia pseudoacacia.

Ambiente / Acireale, una città ricca di tesori: caratteristiche delle Chiazzette

La prima “piazzetta” ha un albero di Platano monumentale, che ha più di 150 anni.
Durante il percorso, si può ammirare la “Fortezza del Tocco”, ora sede del Centro Visite dell’area protetta. Ci sono anche una cappella dedicata al SS. Crocifisso della Buona Nuova e una spiaggia chiamata “cocole” del Miuccio.

Ambiente Acireale Scala ChiazzetteDue percorsi alternativi conducono alla piazza principale del paese o alla costa con 18 tornanti stretti e corti. Lungo il percorso si possono osservare diverse piante tipiche della Riserva, tra cui il Cappero, l’Alaterno e il Fico d’india.
Un’interessante specie esotica che si trova lungo il percorso è il Gelso da carta, importato dal Giappone nel XVIII secolo.

Ambiente / Acireale, città di tesori: la fortezza del Tocco

La “Fortezza del Tocco” è stata costruita nel XVI secolo per difendere Acireale dagli attacchi dei pirati. Dopo la battaglia di Lepanto, i pirati turchi hanno intensificato i loro attacchi sulle coste italiane. Nel 1582, un pirata di nome Luccialì ha tentato di sbarcare con sette galee turche vicino a Santa Tecla, ma è stato respinto grazie alla mobilitazione della popolazione. Questo evento ha spinto la città a costruire un sistema di difesa dalle scorrerie. Alla fine del XVI secolo, gli spagnoli hanno realizzato diverse opere di fortificazione lungo la costa di Acireale, tra cui la torre Alessandrano, la torre di Sant’Anna e la fortezza del Tocco sulla Timpa di Santa Maria La Scala.

Ambiente / Acireale, città di tesori: progettazione della fortezza del Tocco

La “Fortezza del Tocco” è stata progettata dall’ingegnere Camillo Camilliani e realizzata dall’ingegnere Vincenzo Geremia, che ha aggiunto un cannoncino portatile nel 1624. Nel 1675, la torre è stata utilizzata come piazzaforte militare per cannoneggiare la flotta francese durante la guerra franco-spagnola. Nel XIX secolo, la fortezza è stata abbandonata e nel 1834 il cannoncino portatile è stato spostato alla Pinacoteca Zelantea. Oggi la Timpa è una riserva naturale gestita dall’Azienda regionale foreste demaniali della Regione Siciliana.

                                                                                                          Grazia Patanè