“La parità scolastica non passa solo attraverso i contributi pubblici, seppur indispensabili, e per i quali ringraziamo il Governo, ma anche attraverso misure e proposte che favoriscono una piena integrazione nel sistema nazionale di educazione e istruzione: ad esempio i Pon, il Pnrr. E passa sicuramente anche attraverso l’appartenenza al Terzo settore”.
Come riporta una nota stampa – lo ha dichiarato Giampiero Redaelli, presidente nazionale della FISM, la Federazione Italiana Scuole Materne in apertura del convegno sulla riforma del Terzo Settore promosso ieri al Senato. Di qui l’auspicio che si potranno trovare presto “le giuste soluzioni ancora in sospeso, per favorire l’iscrizione al Runts, il Registro unico nazionale del Terzo settore di tutte le nostre scuole”.
Novemila scuole paritarie sul territorio nazionale
Infine l’annuncio che “FISM Nazionale – Novemila realtà educative su tutto il teritorio nazionale frequentate da quasi mezzo milione di bambini – si candida a diventare rete di Terzo Settore, per supportare e coordinare le scuole dell’infanzia paritarie no profit che diventeranno ETS”.
Secondo Redaelli “vivere il Terzo Settore partendo dalla scuola dell’infanzia tutta” vuol dire oggi “avere la capacità di saper accogliere le diversità culturali, religiose e le fragilità dei bambini di questo tempo, per una fiduciosa educazione globale che sviluppi sentimenti di pace, di tolleranza, di aiuto, di rispetto”.
Dopo i saluti istituzionali dei senatori Graziano Delrio e Antonio De Poli – moderati dal giornalista del Sole 24ore Giovanni Parente – si sono avvicendati vari interventi.
Quelli del professor Gabriele Sepio, avvocato cassazionista, del vice ministro dell’Economia e Finanze Maurizio Leo, del sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Lucia Albano. Questi, in dialogo con Luca Iemmi, responsabile dell’Area gestionale FISM e l’avvocato Stefano Giordano, responsabile per le questioni giuridiche della FISM, hanno approfondito temi tecnici.
Temi che riguardano le scuole paritarie
Temi riguardanti in particolare l’Irap, l’Imu, le forme di tassazione e, più in generale, gli strumenti normativi e fiscali che definitivamente accompagneranno l’ingresso nel Terzo Settore delle scuole – asili nido, sezioni primavera, scuole dell’infanzia. Scuole che ancora non vi sono entrate perché chiedono di potersi affidare alla garanzia di risposte certe e indirizzi precisi. Oltre al rispetto di una specificità – leitmotiv di diversi interventi – di una mission portata avanti tra difficoltà da mezzo secolo, aspettando la parità promessa da un’apposita legge nel 2000, come riconosciuto anche dai senatori Graziano Delrio e Antonio De Poli, intervenuti all’inizio del convegno.
Parole di grande disponibilità e ascolto quelle espresse dal vice ministro Leo, sottoposto ad un vero e proprio question time, nella consapevolezza di non poter pregiudicare conti pubblici. Ma di dover riconoscere la particolare configurazione di quello che nel corso dei lavori è stato definito “un grande polmone sociale”. Da qui l’importanza di aiutare il Terzo Settore in accordo con i diversi ministeri coinvolti.
Per Leo l’educazione, le scuole paritarie devono essere “vettori che devono aiutare per far crescere la società“. Di rilievo anche l’intervento del sottosegretario Lucia Albano, nella certezza del ruolo importante nell’ambito dell’economia sociale del nostro Paese in Europa e dell’ “impatto del sociale nell’economia e dell’economia nel sociale”.